Mi chiedo in quanti hanno pensato, come me, che ho avuto una pessima professoressa di letteratura italiana al liceo.
E' vero!
Leggendo questo meraviglioso libro mi è venuta voglia di rileggere "l'infinito" , " A Silvia"; ho riconsiderato "il passero solitario".
Grazie Alessandro.
Non mi devo accontentare ma cercare il bello ovunque.
"Fu un cacciatore di bellezza, intesa come pienezza che si mostra nelle cose di tutti i giorni a chi sa coglierne gli indizi, e cercò di darle spazio con le sue parole, per rendere feconda e felice una vita costellata di imperfezioni”
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Descrizione
Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un'arte della gioia quotidiana?" Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D'Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l'incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l'indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D'Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d'Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l'Islandese... Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza. La sfida è lanciata, e ci riguarda tutti: Leopardi ha trovato nella poesia la sua ragione di vita, e noi? Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato?
Dopo aver letto il libro L'arte di essere fragili di Alessandro D'Avenia ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Recensioni
Totale delle Recensioni
è più facile essere tristi che fare un sorriso
Scritto da fabrizioil 29 novembre 2016La passione educativa
Scritto da campomorieil 28 luglio 2017
A dieci mesi dall’uscita del libro c’è ancora chi si stupisce del successo duraturo di un testo che i detrattori dipingono come pesante, ripetitivo, concettuoso e quindi di non facile lettura. In pratica si dice: <Attenti, non è un romanzo>, forse alludendo al noto romanzo d’esordio dello stesso autore e cioè “Bianca come il latte, rossa come il sangue”.
Se vogliamo collocare questo libro in un qualche filone letterario, possiamo subito escludere che si tratti di un testo di critica letteraria. Lo dice chiaramente l’autore nelle pagine iniziali e dobbiamo credergli.
Altrettanto evidente, per chi lo ha letto, è che non si tratta di un romanzo. E’ vero che c’è una struttura epistolare, con lettere immaginate come rivolte direttamente nel tempo attuale e con il tu segno di amicizia a Leopardi in persona. Molto rispettosamente, però, le parole di Leopardi sono solo frasi autentiche citate testualmente da lettere o da libri scritti dal grande poeta. Non c’è quindi la vita romanzata di Leopardi, anche se il percorso si snoda attraverso le quattro fasi temporali della vita: l’infanzia, l’adolescenza, la maturità e la morte. “Quando sentii le tue parole ‘Ove tende questo vagar mio breve?’ … sentii l’eco di qualcosa che mi apparteneva” scrive D’Avenia nelle pagine finali. E’ il giovane studente diciassettenne che incontra per la prima volta Leopardi sui banchi di scuola. Un dialogo lungo nel tempo finché quel giovane diventa professore e si trova nelle condizioni di dovere e di volere allargare questo dialogo anche ai suoi studenti e attraverso questo libro a tutti coloro che sentono il bisogno di alzare gli occhi al cielo e di porsi le stesse domande del pastore errante.
E’ vero, il libro non è di facile lettura, ma le domande sono vere. Non vi dicono niente questi versi?: “Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha. Sai cosa penso, che se non ha un senso domani arriverà lo stesso”. Sono le parole di una delle più note canzoni di Vasco Rossi, parole un po’ sconclusionate ma che interpretano un’urgenza interiore che i giovani di più generazioni, e anche i non più giovani, urlano a squarciagola insieme a lui nei suoi concerti. Un’urgenza che corre il rischio col tempo di essere rimossa dalla coscienza.
Il giovane D’Avenia e il professore D’Avenia cercano di seguire il percorso di ricerca del “senso della vita” fatto da Leopardi. Se per Leopardi il senso finale della vita fu quello di fare poesia, quello di D’Avenia è la passione educativa: “Spaccare il guscio e lasciare che ogni fiore sia, questo è il compito di ogni maestro”.
Ricordate il film “L’attimo fuggente”? Anche quel professore predicava l’incontro con i poeti e con la poesia e il risultato cambiò la vita di quegli studenti. D’Avenia si ferma prima, non racconta lo sconvolgimento di quell’incontro, ma spera che questo stravolgimento accada.
Evaristo Campomori
campomorie@alice.it
Bello ma....
Scritto da g.capobianco19il 12 ottobre 2017Libro finito ieri.. Ho letto con ardente passione le prime 50 pagine.. Poi il libro ha un lungo passaggio a vuoto in cui lo stile di D'Avenia non proprio lineare e gli argomenti trattati non proprio leggerissimi,rendono la lettura difficoltosa, pesante, trascinata... Per poi nelle ultime 30 pagine finali riaccendere la luce, pigiare il piede sull'acceleratore e lasciarti negli occhi e nella testa un senso di soddisfszione e appagamento, nonché la certezza di aver letto qualcosa di diverso dal solito che in qualche modo ti abbia arricchito. Mi piacerebbe dare 5 stelle ma allo stesso tempo il lungo passaggio intermedio mi ha portato più e più volte a poggiare il libro sul comodino dopo sole poche pagine lette... Il libro è impegnativo e va letto cn attenzione. Non è un libro che si legge tutto d'un fiato ma che comunque vale la pena leggere... Lettura consigliata ma con la giusta predisposizione altrimenti si rischia di iniziarlo e di lasciarlo impolverire su un comodino ..
immensa gratitudine
Scritto da sandracordialiil 10 marzo 2017 E' il binomio più che giusto per esprimere e scrivere la sensazione più forte che ho provato leggendo questo libro.
Ed è anche il sentimento che ognuno di noi dovebbe provare di fronte a un gigante quale è stato Leopardi, che più di tutti ha vissuto sulla sua pelle il peso di una promessa che aveva fatto a se stesso quando si accorse di non poter vivere senza esercitare il suo talento.
Gratitudine verso l'autore di questo libro perchè questo non è certamente il primo libro su Leopardi, ma si capisce che lo ha molto amato e molto compreso.
Gratitudine verso la poesia, perché da questo libro ne trae un beneficio immenso la nostra vita concreta, con i suoi tormenti e palpiti, pur essendo, la poesia in sè e per sè, probabilmente - per dirla con Montale - la cosa più inutile del mondo. O, forse più saggiamente e benevolmente, potremmo essere d'accordo con Keats, che anche lui sarebbe morto giovanissimo poco prima di Leopardi, e che invece sulla poesia sosteneva: "Sono sempre più convinto che il fare Poesia dopo il fare il bene è la cosa più importante che c'è al mondo".
La fragilità è forza
Scritto da argallicollegiosancarloil 05 dicembre 2017 In questo capolavoro, la mano di D'Avenia interpreta in modo geniale il messaggio vero della lirica di Leopardi: i suoi versi non rappresentano il pessimismo universale e lui non è uno "sfigato" come molti studenti lo definiscono. é una perla, meravigliosa perché nata da una ferità, da un granello di sabbia attorno a cui il dolore è diventato speranza.
In un dialogo tra la vita dell'autore e quella del poeta, la fragilità si trasforma in forza, il dolore in vita.
La fragilità non è più lo sbriciolarsi di un'anima, ma la sua bellezza. Tutto questo nella magia delle parole di D'Avenia, che come il vento, graffiano e accarezzano i capelli, tacciono e parlano al tempo stesso
L'arte di saper comunicare
Scritto da schettini_vincenzoil 09 marzo 2017 Qualche periodo fa, mentre mi trovavo in stazione, capitai da Feltrinelli e decisi di acquistare questo libro, che si trovava nei pressi dell'ingresso.
Ho cominciato a leggerlo sul treno e l'ho quasi finito tanto è scorrevole e dolce, così come la sua copertina, che pare ricirdadare una cara ninnananna.
Considero questi testi uno dei migliori libri di letteratura contemporanea italiana e ho intenzione di leggerne altri dello stesso autore, perché ho come la sensazione che saranno stupendi.
In quanto a questo testo, è anzitutto anticonformista con la visione generale del Leopardi che tutti noi conosciamo (chiuso, timido, sfigato) mentre, in questo libro, la situazione si ribalta totalmente: il "povero Leopardi" insegna che è la bellezza delle cose, anche le più piccole, e coltivarle come fossero pressione, che ci aiuta nella fragilità di tutti i giorni. È proprio l'essere fragili a divenire un'arte che permette agli uomini di distinguersi e diventare vividi per mezzo dell'amore.
Consigliatissimo a tutti! Unico neo il prezzo elevato, ma ne vale la pena!
L'arte di essere sé stessi
Scritto da Ilariail 06 marzo 2017Libro che porta ad una sorta di catarsi interiore, ti accompagna in un percorso di crescita che, giunti alla fine, lascia in mano il dono più grande: l'arte di essere sé stessi, con le proprie fragilità e le proprie debolezze ma anche con tutto ciò che ci rende unici al mondo. In questo dialogo ininterrotto con un grande giovane come Leopardi ho capito quanto la letteratura sia potente e quanto questi colloqui, informali e nella comodità del proprio salotto, siano necessari per porsi sempre nuove domande, nuove sfide e nuovi percorsi.
leopardi 2.0
Scritto da ludovicas813il 28 novembre 2016In un dialogo intimo e travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Giacomo Leopardi, Alessandro D’Avenia porta a magnifico compimento l’esperienza di professore, la passione di lettore e la sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente. Ne L’arte di essere fragili, con l’eleganza, la semplicità e l’efficacia che da sempre lo contraddistingue, D’Avenia ci porta a scoprire un volto inedito del poeta di Recanati, da sempre simbolo della letteratura italiana ma, troppo spesso, annoverato solo come inguaribile pessimista. Queste pagine, invece, come in una rivelazione, ci portano a scoprire un inedito – o, forse, solo colpevolmente incompreso – Leopardi; un poeta che, meglio di chiunque altro, ci può indicare la strada della felicità attraverso un libro che diventa vero e proprio “manuale salvavita”. Dalle inquietudini dell’adolescenza – l’età della speranza e dell’intensità, nei picchi di entusiasmo come negli abissi di tristezza – passiamo attraverso le prove della maturità – il momento in cui le aspirazioni si scontrano con la realtà –, per approdare alla conquista della fedeltà a noi stessi, accettando debolezze e fragilità e imparando l’arte della riparazione della vita. Forse, è qui che si nasconde il segreto della felicità.
La forza della fragilità
Scritto da Federicail 21 novembre 2016Alessandro D'Avenia, giovane professore che insegna greco e latino e che, contemporaneamente si dedica con successo all'attività di romanziere e sceneggiatore, conferma con questo quarto romanzo il suo talento e la sua grande capacità di sintetizzare e spiegare compiutamente i sentimenti umani. La fragilità, in questo caso, che però diventa punto di forza perché ci permette di esprimerci compiutamente proprio perché esseri imperfetti creati da un essere perfetto. E lo fa prendendo spunto da un Giacomo Leopardi che ci avevano sempre dipinto come malinconico e sofferente per la sua fragilità. Ma forse questo nuovo punto di vista può permetterci di aprire la nostra mente ad altre interpretazioni
Rivelatore
Scritto da Robertoil 21 novembre 2016 Dopo la lettura di libro, ho una nuova visione del pensiero leopardiano riguardo la vita, la morte, i ragazzi.
Il lavoro e il modo di collegare il pensiero di Leopardi e il proprio, è un assoluto capolavoro di letteratura del prof 2.0 che ancora una volta analizza in maniera puntuale e precisa descrive la situazione della adolescenza, maturità dei giorni nostri.
Motto del libro: " non vivono sino alla morte se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita".
Bellissimo
Scritto da Donatella1975il 08 gennaio 2019è il primo libro che leggo di D'Avenia e mi è piaciuto davvero tanto. L'autore pagina dopo pagina ti porta alla scoperta di Leopardi sconosciuto ai più. Un libro con tanti spunti. Consigliato.
Deludente
Scritto da dandef98podoil 28 dicembre 2018Ho comprato questo libro sull’onda delle ottime recensioni e da grande amante di Leopardi. Ritengo non abbia affatto rispettato le aspettative, ho colto - s’intenda - l’intento del saggio: ridestare nelle persone il piacere e l’amore per Leopardi ed incuriosire chi non lo conosceva e/o non ha mai avuto la possibilità di studiarlo. Purtroppo (e per fortuna) però Leopardi non è per tutti ed alcune spiegazioni sono risultate, a mio modesto parere, troppo semplicistiche (sebbene ciò fosse in linea con le intenzioni). Ho trovato quasi ‘’irritante’’ (si prenda con le pinze) il ‘Caro Giacomo..’, sia per la l’espressione di per sé, sia per la forma diaristica che va ad intrecciarsi-scontrarsi con la forma del saggio. Apprezzo tuttavia la ‘missione’ a cui D’Avenia si attiene, che credo sia anche il grande messaggio da introiettare: ogni persona sensibile, capace di cogliere, catturare e tesaurizzare la bellezza nelle cose, ha il *dovere* (la missione, appunto) di dover provare a portarla negli altri, senza differenza alcuna di ordine socio-culturale, lasciando loro anche solo il presentimento di quella ricchezza.
simil saggio
Scritto da VINCENZAil 14 agosto 2018Nonostante le stupende recensioni sono costretta a contraddirle. Ho trovato il testo noioso, quasi un saggio sul Leopardi, con qualche considerazione personale del docente D'Avenia che si inseriva nel testo con qualche FORZATURA.Non penso lo rileggerò ma ho apprezzato l'INFINITO di Leopardi in versione originale con le reali cancellature, nella foderina del libro.
Favoloso
Scritto da antoniodoria67il 20 maggio 2018L'autore prende il lettore per mano e gli fa conoscere un Giacomo Leopardi inedito, diverso da quello che si studia sui libri di scuola. Soprattutto è un percorso di crescita nel bello e verso la consapevolezza che la fragilità è un'opportunità e un dono, nonostante il dolore, le sofferenze e le mille difficoltà che attraversiamo, l'importante è vedere oltre e continuare a voler crescere. Un libro consigliato a tutti e soprattutto ai più giovani: è un insegnamento prezioso.
Perfetta lattura
Scritto da lucianamontanaroil 20 maggio 2018Alessandro D’Avenia sa stupire sempre con i suoi libri,ma questo particolarmente ti lascia letteralmente a bocca aperta. Fonte di grandi insegnamenti,mira a scavare dentro al lettore,utilizzando come guida Giacomo Leopardi,autore che ormai viene dato per scontato e alla quale non viene mai data la giusta attenzione.In questo libro,meglio ancora in questo diretto confronto con Leopardi,il lettore non può far altro che unirsi ai sentimenti dell’autore e ad entrare nel vivo degli insegnamenti da esso recati,fonte di grande ispirazione e di incredibile bellezza.
Un moderno Leopardi
Scritto da giadapotenza.gpil 19 maggio 2018Con "Ciò che inferno non è" D'Avenia si è rivelato il miglior romanziere del panorama italiano attuale. Ma qui si va oltre: non è romanzo, non è saggio, è un viaggio nel profondo della propria umanità facendosi tenere per mano da chi, come Leopardi, quel viaggio l'ha compiuto fino in fondo. Un libro per chi ha ancora il desiderio di interrogarsi.Alessandro ti prende per mano e ti fa conoscere un Giacomo diverso da quel Leopardi noto ai più e insegnato sui banchi di scuola. Soprattutto è un percorso di crescita nel bello e verso la consapevolezza che la fragilità è un'opportunità e un dono, nonostante il dolore, le sofferenze e le mille difficoltà che attraversiamo, l'importante è vedere oltre e continuare a voler crescere... Come chi vede la rosa nel seme. Un libro consigliato a tutti e soprattutto ai più giovani: è un dono prezioso.
Bellezza infinita
Scritto da chuck.bass27il 18 maggio 2018Leggere D’Avenia trasuda cultura. Ti fa respirare vita Ti fa riscoprire la bellezza che c’è dietro ogni parola, perché te ne racconta l’etimologia, la storia, il significato profondo. Divori i suoi libri e nello stesso tempo non vorresti che finissero mai, perché ti fanno stare bene e ti riconciliano con il mondo. Questo è un romanzo epistolare, fatti di capitoli che sono lettere indirizzate niente meno che a Giacomo Leopardi e che sono divise in macro sezioni, che corrispondono alle età della vita. Attraverso la lettura critica di stralci dei suoi canti e dei suoi pensieri, l’autore ci fa scoprire un volto inedito di uno dei nostri poeti più moderni, aprendoci lo spazio-tempo della bellezza, perché Leopardi più di ogni altro poeta ha trasformato ogni limite in bellezza. E’ una lettura meravigliosa, consigliata a studenti ed insegnanti, a figli e genitori, a persone che si sentono sole al mondo, a studiosi e letterati, a persone semplici e comuni. Perché sono pagine ricche di vita e che ci portano a scoprire il significato della vita. Perché sono pagine scritte in uno stile che è di una bellezza schiacciante.
Per i più giovani e non solo...
Scritto da Alessiail 18 maggio 2018Ho letto questo libro nel mentre ci spiegavano Leopardi a scuola. D’Avenia ti insegna a conoscere e amare Leopardi, trasmette la sua passione in quello che fa. Insegna senza senza fare una lezione. Penso sia adatto per i più giovani perchè mi ha insegnato ad amare in modo diverso. Per l’età matura è libro che ti apre gli occhi sul mondo dei giovani d’oggi, bloccando le critiche e insegnando ad osservare.
Libro stupendo!!!
Scritto da irenedominici53il 16 maggio 2018ho amato questo libro per il suo stile caratteristico: l'autore parla direttamente a Leopardi esprimendo tutta la sua gioia nell'aver letto le sue poesie. Nel libro vi sono molti punti del passato, ma altrettanti del presente. Ogni parola ha un suo peso e un suo carattere e lo si percepisce leggendo anche solo poche pagine. D'Avenia ci trasporta nel pensiero di Leopardi, ma ci fa attraversare allo stesso tempo anche il suo. Lo consiglio tantissimo!!!
Carino
Scritto da shadesofwhiteil 16 maggio 2018Il pregio di questo libro è presentare Leopardi in una veste e sotto una prospettiva diversa da quella a cui tutti sono abituati. Questo mi ha incuriosita quando ho letto la trama, amando Leopardi io stessa. Non sono stata delusa da questo aspetto, il libro contiene delle riflessioni molto belle, da meditare e sottolineare: "Sappiamo dire ciò che siamo, ma non come e perché esitiamo, sappiamo solo che a ciò che siamo è dato di esistere e questa è una chiamata a cui non ci possiamo sottrarre"; uno dei pensieri più belli che ho letto e a cui l'autore dà la sua riposta alla fine. Ce ne sono altri, ma come ha detto già qualcuno prima di me, il libro è troppo ripetitivo, e l'attenzione e la voglia di proseguire nella lettura a tratti calano. Non bisogna avere paura di scrivere un libro corto; fosse stato la metà, avrei dato sicuramente cinque stelle.
Male!!
Scritto da domenicodelprete01il 15 maggio 2018 male, male, male.
avendo letto altri libri dello stesso autore mi sarei aspettato qualcosa in più. Ho letto le prime 15 pagine ed ho chiuso il libro a mio nipote, assolutamente il peggior libro di Dostoevskij! Da qualche parte avevo letto che l'autore ha un ego ipertrofico, infatti parla troppo di se stesso e dei suoi successi personali e poco, o per niente, della straordinaria personalità leopardiana e dopo aver letto questo libro mi sono dovuto ricredere anche io su questo autore.
La ricerca di sè attraverso la letteratura
Scritto da o.federicail 13 maggio 2018L'autore, Alessandro D' Avenia, è uno scrittore ed un insegnante di lettere che vuole, attraverso la letteratura, mostrare ai ragazzi la bellezza dell'adolescenza. Questo libro è da leggere in piccole dosi e in maniera molto profonda e sentita. Prende ispirazione dalla poesia leopardiana e fa di Leopardi, non quel poeta malinconico e depresso che tutti dipingono, ma l'emblema della vita e del valore di questa e delle piccole e indispensabili cose che la compongono. Consigliato a chi desidera compiere un viaggio interiore.
L’arte di essere fragili
Scritto da lucaskioil 24 febbraio 2018Delusione totale, non vale assolutamente il suo prezzo!
Non il solito romanzo
Scritto da mattia90rnil 08 dicembre 2017Avendo letto già in passato tutti i libri precedenti di Alessandro D'Avenia ("Bianca come il latte, rossa come il sangue", "Cose che nessuno sa", "Quel che Inferno non è") appena ho visto in libreria questo nuovo volume ho deciso immediatamente di acquistarlo. Aspettandomi un romanzo con dei personaggi e una storia come i precedenti mi sono trovato inizialmente un po' spiazzato. Infatti questo libro può quasi essere considerato una sorta di saggio. Il libro si basa infatti su una ipotetica conversazione tra D'Avenia e il poeta Giacomo Leopardi. Lo scopo dello scrittore è quello di rivalutare la figura di Leopardi visto troppo spesso come un malinconico pessimista sottolineando analizzando la sua figura e tramite essa fare riflessioni sulla vita di tutti i giorni e sul significato stesso di felicità, spiegando come il poeta aveva capito che felicità non è per forza un'emozione ecclatante ma spesso è contenuta nelle piccole gioie della vita.
È perfetto
Scritto da giulia.disalvo21il 06 dicembre 2017Ho comprato questo libro perchè mi ha colpito il titolo "L'arte di essere fragili" e questa frase me la sono sentita un po' addosso, come dire un po' mia ecco... mi piace come D'Avenia nei suoi libri inserisca certi autori a tal punto di farteli vedere con occhi diversi e addirittura a fartene innamorare.
L'arte di conoscere se stessi
Scritto da stefania.cornelioil 05 dicembre 2017Un libro impegnativo. D'Avenia sfida il lettore portandolo alla conoscenza di Leopardi attraverso i suoi testi. Un Leopardi adolescente, un Leopardi ragazzo poi giovane adulto... Le riflessioni e l'analisi della vita e degli scritti di Leopardi fanno affiorire nel lettore molte riflessioni e diventano un viaggio che ha come meta la conoscenza di se stessi. Un romanzo da leggere a piccole dosi che dà molti spunti per meditare.
emozionante
Scritto da bookdayil 05 dicembre 2017Che libro bellissimo! Come scriveva qualcuno non sarà certamente il primo libro su Leopardi, rivolto a Leopardi, né forse l'ultimo, però è un libro che ha qualcosa in più degli altri, ha del sentimento, il sentimento dell'essere riconoscenti, di dare tutta la riconoscenza ad uno scrittore senza tempo come Leopardi...è stato un libro davvero emozionante e non credevo mi sarebbe piaciuto così tanto
Rivisitazione geniale!
Scritto da linabarriscianoil 05 dicembre 2017 Questo libro, ci mostra in modo netto quanto uno dei più importanti autori italiani sia spesso frainteso nella sua visione esistenziale.
Leopardi è tanto altro oltre il pessimismo: speranza, fragilità che si trasforma in arte, e subito in amore per la vita.
Una lettura irriverente, che apre gli occhi sull’autore e soprattutto sul valore della fragilità, della delicatezza.
Consigliato!
Da leggere assolutamente!
Scritto da simonacitarrella98il 05 dicembre 2017 A chi non è mai capitato di non sentirsi parte del mondo in cui viviamo? L'uomo cerca costantemente di raggiungere la felicità attraverso il soddisfacimento dei bisogni materiali, ma si sbaglia. Dovremmo credere che la felicità sembra sfuggirci a causa di questo continuo consumismo. “L'arte di essere fragili” è uno di quei pochi testi che incita il lettore a riscoprire le proprie fragilità, facendo appello alla figura del celebre poeta Giacomo Leopardi. Un autore che, tra i banchi di scuola, viene spesso imprigionato nel suo pessimismo, dimenticandosi del bambino che era in lui e dell'uomo che, nonostante i drammi fisici, è riuscito a lasciare un segno indelebile nella letteratura italiana.
Alessandro D'Avenia, l'autore del libro che indirizza le sue lettere a Leopardi, ci invita a sfruttare le nostre riflessioni e metterle al servizio della collettività al fine di riconquistare la solidarietà e gratuità di cui molti sono immuni. Dobbiamo porci le domande giuste attraverso la sua opera e ciò che D'Avenia intende trasmettere non soltanto agli adulti, ma sopratutto ai giovani.
Un amore che rinasce
Scritto da Asiail 05 dicembre 2017 Credo che D'Avenia sia stato in grado di farmi innamorare ancora di Leopardi, delle sue poesie e del suo essere.
È incredibile come basti poco per vedere sotto un altro punto di vista le cose e innamorarsene. Ci sono libri, canzoni, poesie e persone che basterebbe guardare in modo diverso per capire la vera anima, e D'Avenia lo ha fatto in un modo impeccabile.
Consigliato a chi vuole riscoprire Leopardi per poternese innamorare ancora.
Stile stridente, contenuto eccellente
Scritto da pierri_maryil 04 dicembre 2017 Decisi per puro caso di acquistare questo libro qualche tempo fa, soprattutto spinta dalla bellissima copertina, più che dallo stile dell'autore - che avevo già avuto modo di leggere.
L'ho letto in pochissimo tempo, in quanto la lettura è scorrevole grazie al linguaggio davvero elementare - che fa sì che questo possa essere letto anche dai ragazzi.
Non ho apprezzato particolarmente, però, lo stile utilizzato da D'Avenia: continue metafore e flussi di coscienza, citazioni e aforismi rendono il testo poco veritiero e troppo costruito.
Avrei apprezzato di più, invece, un testo molto più semplice nella costruzione.
Nel complesso, comunque, lo consiglio poiché grazie ad esso anche i ragazzi possono avere un'inquadratura diversa su uno degli autori considerati il più pessimista di sempre.
Non puoi non amarlo
Scritto da giuliamonica1il 04 dicembre 2017Libro perfetto per chi ama Leopardi. Finalmente D’Avenia presenta la tanto odiata letteratura in una nuova prospettiva che non puoi non amarla. L’arte di essere fragili è un’arte che pochi conoscono e di cui l’autore si fa portavoce. Libro bellissimo, sicuramente da leggere non solo per conoscere più a fondo Leopardi ma anche semplicemente per scoprire quest’arte di cui Leopardi voleva farsi portavoce.
Un viaggio lungo una vita intera
Scritto da adele.chiostriil 04 dicembre 2017Per leggere questo libro c'è bisogno di lasciarsi andare e non reprimere le emozioni che esso più suscitare, in quanto vi assicuro che alle volte riesca a far venire i brividi. L’autore, infatti, in queste pagine, pone al lettore, e a sua volta si auto-pone, una serie di quesiti di gran rilevanza, una serie di interrogativi che spaziano per quella che è la vita e la realtà di ciascun individuo in ogni fase della maturazione umana. e, mediante una serie di scambi di battute con niente meno che Giacomo Leoparadi. Il termine “fragilità” in questo libro assume un'accezione totalmente positiva, in quanto le nostre fragilità diventano le nostre forze, fragilità che vanno custodite e protette in quanto caratteristiche peculiari di ognuno.
Un altro bellissimo libro di Alessandro D'Avenia
Scritto da Martina Deniseil 04 dicembre 2017Questo libro è davvero un capolavoro, mi è piaciuto tantissimo! Lo stile di D'Avenia è sempre immersivo e coinvolgente, riesce davvero a farti immedesimare pienamente nella storia e, in questo caso, nel viaggio verso la conoscenza di Leopardi. Una volta aver letto questo libro si capisce che purtroppo nelle scuole questo autore è stato un po' "maltrattato", lo si studia passivamente e sotto un leggero velo di pregiudizio, ma Leopardi è molto di più di quel che sembra e questo libro lo evidenzia pienamente. Lo consiglio a tutti gli studenti (e non)!
Meraviglioso
Scritto da meryalberghieroil 04 dicembre 2017 Questo libro è una lettera che l'autore scrive ad uno dei più important autori della letteratura italiana scardinando i principali punti delle interpretazioni tipiche su Leopardi. La maggior parte degli studenti lo studia come il pessimista, sempre infelice Leopardi. Anche io son stata uno di quegli studenti. Questo libro però è come una rivelazione, ci invita a vedere sotto un'altra luce l'autore, in modo da poter leggere diversamente anche le sue opere.
Leopardi è uno che ha lottato contro gli impedimenti fisici della sua malattia e dei suoi genitori, nonostante tutto amava i suoi, anche sue padre al quale scrive delle lettere. Non si è mai lasciato andare, non ha mai lasciato spegnere l'infinito che egli aveva dentro di sè.
Vedere sotto un altro aspetto Leopardi è il punto di partenza per vedere con altri occhi il mondo, senza mai fermarci alle apparenze o a ciò che gli altri hanno interpretato.
La letteratura a scuola è spesso l'interpretazione del professore che cerca di trasferire le proprie idee agli alunni senza lasciare che loro amino, apprezzino e tentino di capire almeno un po' quell'autore da soli.
Un percorso di rivelazione spirituale all'occidentale
Scritto da Gennail 04 dicembre 2017Sarà che non è il mio tema preferito, sarà che non ho avuto la fortuna di incontrare qualcuno che mi facesse amare Leopardi, però ho davvero fatto fatica a leggerlo. L'ho trovato un po' ridondante e lento. Ammetto però che vi ho trovato diversi spunti di riflessione. Mi è sembrato di costruire un percorso di rivelazione passo per passo poichè soprattutto nella prima parte, ci aiuta a trovare una forza interiore quasi come percorressimo le tappe di qualche filosofia new age. Però siamo nella letteratura italiana
Troppo autocelebrativo
Scritto da meronina10il 04 dicembre 2017 A differenza dei romanzi di D'Avenia, che amo, questo libro non mi è affatto piaciuto e non sono riuscita a terminarlo.
Sembra che l'autore abbia cercato un pretesto per fare un elogio di sè e della sua bravura nel comprendere le situazioni degli adolescenti e dei suoi studenti, utilizzando una sua personale visione di Leopardi come cornice. Non c'è alcun coinvolgimento del lettore ma sembra essere un dialogo tra i due senza possibilità di apertura.
Tantissime frasi fatte dall'apparenza poetica ma dal significato superficiale. Di Leopardi c'è poco.
il bello intorno a noi
Scritto da baby_gesil 02 dicembre 2017 Ci si accorge subito che non è un vero e proprio romanzo, ha una struttura epistolare, ma le frasi che vengono riportate non sono romanzate ma vere e proprie citazioni Leopardiane. Non è di facile lettura, tuttavia leggendo questo meraviglioso libro mi è venuta voglia di rileggere molti testi letti con svogliatezza e mancato interesse durante le ore di italiano.
Il bello è ovunque intorno a noi, non bisogna accontentarsi ma continuare a cercare.
"Fu un cacciatore di bellezza, intesa come pienezza che si mostra nelle cose di tutti i giorni a chi sa coglierne gli indizi, e cercò di darle spazio con le sue parole, per rendere feconda e felice una vita costellata di imperfezioni”.
Piuttosto ripetitivo
Scritto da ferranteil 02 dicembre 2017All’autore vanno riconosciute senz’altro una cultura letteraria approfondita e l’autenticità delle sue passioni, e cioè scrivere e insegnare, entrambe condotte in virtù di una “chiamata” personalmente ricevuta. Detto questo, però, il libro si presenta piuttosto ripetitivo, costruito sulla simulazione di un epistolario in cui a Leopardi vengono rivolte domande, spesso alla fine di un capitolo-lettera, su argomentucci di poco conto come la vita, la natura, la morte etc. Ad appesantire il tutto c’è poi la solita retorica dell' odierna adolescenza sigillata in un mondo virtuale, incapace di fruire dei veri beni; in tanto grigiore compare fortunatamente l’insegnante sensibile, che ha già capito tutto, il quale con adeguata maieutica riesce a salvare questi studenti maltrattatati dalla vita. Con ciò non si vuole assolutamente attribuire un atteggiamento di sdegnosa superiorità all’autore che, anzi, da quanto dice, risulta essere un ottimo professore, sicuramente e giustamente amato dalle sue classi, ma certo tutto l’armamentario polveroso sui disagi di quell’età delicata un po’, ammettiamolo, annoia. D’altra parte, ciò fa parte della storia della letteratura a partire dai lirici greci: essere giovani e melanconici, pieni di vigore fisico, ma tristi e spaesati è un topos che dura da secoli. Di certo Leopardi l’ha saputo esprimere meravigliosamente e D’Avenia ha citato passi adattissimi a rappresentarne il travaglio, ma una sintesi maggiore avrebbe giovato al messaggio. Un’ultima nota: chi le ha detto, caro collega, che i “Promessi Sposi” e la “Divina Commedia” sono i libri più odiati dagli italiani? Mi fa piacere correggerla rivelandole che, almeno nelle mie classi, riscuotono a tutt’oggi un grandissimo successo.
Lezione di vita
Scritto da alessia-99-il 02 dicembre 2017
"Eppure la vita è una cosa bella.." Sono le corrispondenze tra Alessandro D'Avenia e l'incompreso Giacomo Leopardi la spina dorsale del nuovo romanzo del professore-scrittore. È una grande lezione di vita e di Lettere, una storia che unisce i dubbi del passato alla paura del presente e che ci insegna che la fragilità è un'arte e mai una colpa. Adatto ai ragazzi del Liceo, agli insegnanti. Un diario intimo, personale in cui tutti riescono a trovare, quasi per caso, un po' se stessi.
Un nuovo e inedito Leopardi
Scritto da marrone_asiail 02 dicembre 2017 Alessandro D'Avenia e la sua perfetta rivisitazione di Giacomo Leopardi.
L'intero testo è un dialogo immaginario col poeta di Recanati, dal quale ne emerge il carattere più forte e al tempo stesso, sensibile.
La fragilità che ha da sempre distinto Leopardi si qualifica qui come un'arte, con eleganza e semplicità. Il pessimismo cosmico, che ha da sempre connotato negativamente l'autore, è in realtà simbolo dell'evidente incomprensione della sua narrativa: Leopardi che, al contrario, può essere insignito a "maestro di vita" in risposta alle sue inquietudini dell’adolescenza e della maturità approdando alla piena consapevolezza di noi stessi.
Consigliatissimo.
Riflessione
Scritto da marzia.c97il 01 dicembre 2017Profondo e intenso. Quando una persona ha la capacità di trasmettere emozioni e di indurre alla riflessione profonda si vede e qui l'autore, Alessandro D'Avenia, è riuscito a far entrare il lettore nel suo mondo aprendo degli spiragli inaspettati e attesi. Consigliato agli adolescenti e a coloro che amano la letteratura in tutte le sue dimensioni ma soprattutto a chi la odia perché, sicuramente, cambierà idea. Infondo chi non vorrebbe il signor D'Avenia come suo professore? Leggetelo e mi darete ragione.
Una grande lezione
Scritto da Teresail 01 dicembre 2017Bellissimo libro ma libro non semplice, a mio parere ma che vale sicuramente la pena leggere. La ripetitività riscontrata da alcuni a me è sembrata più un sottolineare e rimarcare alcuni concetti e pensieri ritenuti dall'autore più importanti. Mi ha fatto venire voglia di riprendere Leopardi che, ammetto, di aver snobbato in età scolastica. Come gli altri libri di D'Avenia la mia copia, a fine lettura, si presenta piena di sottolineature e post it all'interno, sia per alcune frasi molto belle formulate dall'autore sia per delle pagine che mi hanno ispirato pensieri e ragionamenti ulteriori. Lo consiglierei sia a chi a che fare con giovani a vario titolo (io sono capo scout ad esempio e alcuni passaggi li sfrutterò per qualche attività) sia ai giovani stessi.
sopravvalutato
Scritto da ada.luccail 30 novembre 2017Devo premettere che D’avenia mi piace moltissimo sia umanamente che come scrittore. Dopo essere stata folgorata da “Cose che nessuno sa” ho comprato questo libro e me lo sono pure fatta autografare. Purtroppo sono rimasta parecchio delusa: “Ciò che inferno non è” non mi era piaciuto, ma amando Leopardi avevo grandi aspettative. Sembra un libro scritto tanto per scrivere, un insieme di spezzoni delle opere leopardiane condite con qualche frase ad effetto e poco di più. Mi spiace da morire avere un’opinione così negativa, ma credo che D’avenia sia bravissimo nella narrativa, meno in queste “biografie”, anche se sono molto di più. L’intenzione sottesa era geniale: riabilitare Leopardi villaneggiato dalla vulgata popolare come un povero storpio e nel complesso l’autore ci riesce, tuttavia se amate già Leopardi ve lo sconsiglio: non scoprireste nulla di più nuovo né bello che non sia già nelle sue poesie.
E' dalla crepa che fuoriesce la luce!
Scritto da miriamtardi0697il 30 novembre 2017 Questo libro/epistolario ti stupisce e annienta allo stesso tempo. Ti scuote dal torpore in cui risiedevi, dalle convinzioni di cui eri certo per porti dinanzi alla verità. Una verità che può aiutare ma al tempo stesso fare male.
E qual'è questa verità? Che la vita è ricca si di cose belle, che ti fanno felice, che ti sorprendono ma è ricca anche di cose brutte, di sofferenza, del dolore. E allora d'Avenia con grande maestria e coraggio invita il lettore a riflettere, a riconsiderare il ruolo del dolore nella vita, utilizzando come suo mentore Giacomo Leopardi. Il poeta che per eccellenza tutti hanno definito pessimista. L'autore fa conoscere così ai lettori una nuova idea della figura del poeta, come un uomo capace di trasformare il dolore in bellezza, in poesia. E questa è una grandissima lezione di vita, è da qui che nasce l'arte di essere fragili. Alessandro d'Avenia ci insegna, tramite le orme di Giacomo Leopardi, a non avere paura e timore dei momenti bui, critici perchè il meglio arriverà proprio da essi.
Intenso e comunicativo
Scritto da assunta.pellegrino097il 29 novembre 2017Lo stile dello scrittore è ciò che ha reso questo libro non solo una piacevole lettura per gli amanti del genere ma davvero pura poesia. Un libro che mi ha portato ad apprezzare e a riscoprire anche la lettura dei più grandi poeti italiani ma con nuovi occhi, quelli dell'amore per l'arte che solo D'Avenia, da eccelso professore di letteratura, avrebbe saputo darmi.
Un libro scoperta
Scritto da ELVIRAil 29 novembre 2017L'arte di essere fragili è un libro scoperta nel senso che fornisce un ritratto inedito e molto umano di Giacomo Leopardi, fornendo alle sue opere un fascino che tra i banchi di scuola spesso sfugge. Molti aspetti della vita del poeta sono gli stessi degli adolescenti di oggi ma più in generale di ciascuno di noi. Siamo tutti alla ricerca della felicità che, purtroppo, spesso ci sfugge e non riusciamo a riconoscere. Il libro è, quindi, un aiuto a vincere le fragilità e difficoltà umane per raggiungere ciò che appaga il cuore.
Poco coinvolgente
Scritto da Giacomoil 29 novembre 2017 il libro nel complesso non mi ha entusiasmato più di tanto, sinceramente da un autore come D'Avenia non è il genere che mi aspetto. Ho preferito di gran lunga i libri scritti prima di questo.
Tratta l'argomento in maniera fin troppo personale, pone in rapporto quella che è la sua vita rispetto quella di Leopardi. È impostato sulla tipologia "epistolario", capitoli di poche pagine che vanno a trattare il suo punto di vista su un dato argomento o evento della sua vita. mi ha coinvolto poco e dopo un po' mi ha stancato.
Consigliato
Scritto da kundera92il 29 novembre 2017
Il pregio di questo libro è presentare Leopardi in una veste e sotto una prospettiva diversa da quella a cui tutti sono abituati. Questo mi ha incuriosita quando ho letto la trama, amando Leopardi io stessa. Non sono stata delusa da questo aspetto, il libro contiene delle riflessioni molto belle, da meditare e sottolineare: "Sappiamo dire ciò che siamo, ma non come e perché esitiamo, sappiamo solo che a ciò che siamo è dato di esistere e questa è una chiamata a cui non ci possiamo sottrarre"; uno dei pensieri più belli che ho letto e a cui l'autore dà la sua riposta alla fine. Ce ne sono altri, ma come ha detto già qualcuno prima di me, il libro è troppo ripetitivo, e l'attenzione e la voglia di proseguire nella lettura a tratti calano. Non bisogna avere paura di scrivere un libro corto; fosse stato la metà, avrei dato sicuramente cinque stelle.
Un nuovo futuro classico
Scritto da Alessiail 29 novembre 2017Un -lunghissimo- saggio più che un romanzo, con tema principale "Leopardi, l'essere umano". D'Avenia ha abilmente dimostrato quanto sottile ma importante sia la linea di confine tra lo scrittore, il poeta, l'artista e l'uomo che dietro essi si nasconde (o rifugia?). Inutile dire che apprezzo quest'autore molto più in veste di critico/professore/saggista, che di vero e proprio scrittore; ha passione ed è per questo che riesce a far appassionare gli altri. L'arte di essere fragili è il mezzo con il quale generazioni appiattite, anzi, oserei dire "annichilite", dal sistema scolastico italiano, potrebbero risollevarsi, rivalutare la letteratura e usarla, finalmente, come punto da cui partire per andare alla scoperta di se stessi. Lo consiglio, per tale motivo, principalmente ai più giovani ma anche a tutte le altre fasce d'età.
Un modo diverso di leggere Leopardi
Scritto da laurabiancamariail 28 novembre 2017 Una sorta di dialogo con il poeta totalmente inaspettato. D'Avenia condivide con il lettore la sua appassionata conoscenza di Leopardi facendoci scoprire sfumature e aspetti decisamente lontani dai clichè scolastici.
Interessanti gli spunti che avvicinano in modo sorprendente il poeta alle moderne generazioni di adolescenti per le quali da sempre D'Avenia ha uno sguardo "speciale". Consigliatissimo!
Insegnamento di Vita!!
Scritto da Mirianail 28 novembre 2017 Sinceramente, ho avuto la possibilità di leggere questo libro per caso o meglio dire che l'ho letto sotto consiglio della mia professoressa di letteratura.
Accettando il suo consiglio, mi sono ritrovata in un mondo mio. Man mano che andavo avanti con le pagine, che leggevo le lettere, ecc. ,sentivo di star comprendendo davvero me stessa, la mia vita, la mia adolescenza, i miei "presunti" problemi.
Oltre a questo, ho iniziato ad apprezzare davvero un autore importante nella storia della letteratura italiana che prima ,invece, classificavo noioso e pesante.
Sorprendente
Scritto da michela.netti3il 28 novembre 2017Ho iniziato a leggere il libro esattamente quando avevo appena finito di studiare Leopardi (quinto liceo), con la sua vita e le opere, e devo ammettere che grazie a questo libro, io ho visto Leopardi sotto un'altra luce, con nuovi occhi. Mi ha sorpresa come Leopardi non sia il solito pessimista, sciagurato che tutti credono sia stato, ma è molto di più; anzi, è tutto il contrario! Tutto ciò l'ho compreso solo grazie a D'Avenia, che con la sua bravura riesce a farti amare anche scrittori solitamente considerati noiosi da noi ragazzi e per questo che lo consiglio non solo agli studenti, ma a tutti coloro che vogliano riscoprire un altro aspetto di Leopardi, quello celato e che pochi son riusciti a cogliere.
Buon libro per futuri adulti
Scritto da GoCi74il 28 novembre 2017Bella l'idea di prendere spunto da uno degli scrittori più amati o almeno ricordati dagli adolescenti. Ed è bello vedere che un giovane professore prende così a cuore la sua professione e si sente responsabile non solo delle nozioni che insegna ma soprattutto dell'esempio che dà. Ottimo regalo per un ragazzo adolescente. Forse un po' meno interessante per un adulto.
Al di là della vita e della morte.
Scritto da Giorgioil 01 maggio 2017 Cari amici poeti …
all’inizio pensavo di dover leggere un romanzo e invece stavo leggendo una fiaba che, per quanto menzognera, scorreva leggera come impastata di quell'amorevolezza verso l'incredulità che ognuno si porta dentro. In realtà era poesia vestita da fiaba quella che stavo leggendo e di quella più pura, quasi che, a un certo punto, mi sono convinto che qualcuno mi stesse dicendo che le stelle nascono sugli alberi e che, al contrario delle foglie, anziché cadere all’ingiù, salgono verso cielo per perdersi nell’universo infinto, e vi ho creduto. Più avanti ho però mutato opinione, quello che avevo tra le mani non era il frutto di una favola menzognera, era davvero un libro di poesia ricolmo di stelle, delle stelle dei poeti, quelle che invitano a sognare, che elargiscono la speranza, che inebriano e si lasciano afferrare, in senso assoluto ciò che più assecondava la necessità attuale di riconciliazione con gli altri, col mondo in cui viviamo, con la bellezza della natura che ci circonda e, non in ultimo, con noi stessi. Quei ‘noi’ che forse non conosciamo fino in fondo o che volutamente disconosciamo per scelta, per ansietà o per disamore di quelle cose che pure abbiamo amate, alle quali senza ragione non prestiamo più alcuna attenzione.
Quante volte abbiamo aperto un libro e scorrendo le sue pagine ci è sembrato di aver trovato proprio quello che volevamo leggere, o magari, solo di sentirci dire al di là della vita e della morte, e che d’Avenia giustamente attesta all’immenso Giacomo Leopardi, a quella sua breve vita costellata di stelle, fissate per un così breve scorcio di tempo dentro il cielo oscuro delle sue pene, eppure ‘luminosissimo’ che ha traslato nelle sue opere. Non c’è in questo trattato poetico nulla che sappia di vecchia morale, di nebbiosa credulità, di ingiusta etica, nulla che nel bene e nel male delle faccende umane sappia di stantio, tutto è qui riportato al giorno d’oggi. Così le storie che vi sono riportate, le impressioni che danno lustro alla nostra modernità obsoleta, le esperienze maturate sul campo dal giovane prof d’Avenia calatosi nel raffronto agevole con il poeta, sono tali da riuscire a formulare un epistolario impossibile eppure verosimilmente attestabile ai nostri giorni. Scrive d’Avenia: «Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra, e ciò che la rallegra è la scoperta dei legami che uniscono cose e persone, che rendono viva la vita. Cogliere quei legami, e ripararli è la felicità del cuore e della mente.» Ed è forse questo il breve lucido resoconto che scaturisce da un dialogo siffatto in cui il termine ‘raffronto’, produce tuttavia una sorta di seduzione che modella l’incanto della lettura, lo scherzo intelligente di esistere e di nascondersi a noi cercatori d’oppio letterario che stanchi, lasciamo talvolta al caso di offrirci le sue leccornie poetico-filosofiche.
Che sia il caso o l’attrazione di una così ‘idilliaca’ quanto delicata copertina, ma ancor più il titolo ‘l’arte di essere fragili’ a suggerirne la lettura? Forse l’una e l’altra delle cose, per quanto è l’aver scoperto che le ‘cose’ davvero «..tornano a reclamare i loro diritti, la loro tenerezza, la loro impurità, la loro ombra luminosa, la loro fragilità. Le cose e le persone, i loro volti, tornano a invocare la nostra misericordia: custoditeci e riparateci, nonostante tutto.(..) Così è la poesia, ci costringe ad abbassare la luce artificiale e tornare a vedere il mondo, mutilato e fragile, ridotto così dalla nostra indifferenza. (..) Se le stelle riuscissero ancora a colpire i nostri occhi, non solo una volta all’anno quando cadono, credo che avremmo più possibilità di costruire la nostra casa su fondamenta celesti, quelle della nostra unicità.» (d’Avenia).
Un libro che consiglio di leggere per la sua ricercatezza e nascosta seduzione; che riapre una discussione sempre in corso e mai conclusa, sulla lettura e sui lettori, nel momento in cui i mezzi, gli scrittori, gli editori, stanno cambiando con il cambiare della società e dei suoi interessi; nel momento in cui la ‘lingua’ sta perdendo e acquisendo connotati talvolta controversi, o quando ormai sembra non si parli d’altro che delle solite cose obsolete.
Non a caso si chiede l’autore: Chi ha dato a questa nostra epoca, la dimensione di come davvero "la poesia può salvarci la vita”? «Forse se il nostro lettore, Giacomo, stanotte spegnesse tutte le luci e guardasse il cielo in silenzio, saprebbe che la bellezza e la gratitudine ci salvano dallo smarrimento dovuto alla nostra carenza di destino e destinazione.
Forse se in quel buio luminoso avesse accanto o nel cuore qualcuno, ne scorgerebbe meglio la seducente fragilità, un infinito ferito che chiede cura e riparazione, e capirebbe di esser ‘poeta’, cioè chiamato a fare qualcosa di bello al mondo, costi quel che costi. Forse allora saprebbe che solo uno è il metodo della faticosa ed entusiasmante arte di dare compimento a se stessi e alle cose fragili, per salvarle dalla morte: l’amore. Questo è il segreto per rinascere … questa è l’arte di essere fragili.» Per poi aggiungere in poscritto quanto segue: «I libri, scelti bene, caro Giacomo, possono salvare la vita, soprattutto quella fragile, facendole cogliere il frutto del futuro che si porta dentro. (..) Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te, Giacomo, un’altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili.»
Grazie Alessandro.
interminabile
Scritto da sangexil 15 marzo 2017La scrittura molto articolata. Forse le intenzioni erano quelle di trasmettere un messaggio positivo, ma per quanto mi riguarda la scrittura è talmente articolata che ho avuto grande difficoltà a capire e a finirlo.
La limpidezza della vita
Scritto da rosalba_plumitalloil 12 marzo 2017Ah, Leopardi lo studi a scuola e lo trovi pesante. Poi arriva Alessandro D'Avenia e te lo fa amare. Leopardi è sempre trattato come un pessimista, come uno che non sa vivere, che oggi chiameremmo "depresso". Ma grazie a questo libro è evidente che Leopardi è stato un'adolescente come tutti noi, con i suoi alti e bassi. Solo che è stato un'adolescente troppo emotivo, troppo vicino alla vita, troppo voglioso di mangiarsela a morsi, la vita. Ma la sua fragilità sarà in realtà un suo punto di forza. Come lui stesso ci insegna la fragilità è quasi un bene prezioso attraverso cui si vede la limpidezza delle cose. La fragilità è un'arte, usiamola al meglio. Libro meraviglioso, fa riflettere molto.
Un po' troppo da professorino
Scritto da orange.geassil 11 marzo 2017Il testo parte dall'opera leopardiana, sotto forma di epistole scritte dall'autore, e sviluppa molti aspetti della poesia del recanatese (sfruttando una chiave di lettura particolare e inusuale), cercando e indagando le varie fasi della vita (adolescenza, maturità, riparazione, la morte). Gli spunti sono molto belli (anche se talvolta un po' esagerati): però, diversamente dagli altri libri dell'autore, questo sembra più un insieme di lenzioncine che, alla fine, ti lasciano ben poco. Se dovessi spiegare cosa mi sia rimasto del libro avrei qualche difficoltà.
Un acquisto doveroso
Scritto da hfuishfil 11 marzo 2017 E' il binomio più che giusto per esprimere e scrivere la sensazione più forte che ho provato leggendo questo libro.
Ed è anche il sentimento che ognuno di noi dovebbe provare di fronte a un gigante quale è stato Leopardi, che più di tutti ha vissuto sulla sua pelle il peso di una promessa che aveva fatto a se stesso quando si accorse di non poter vivere senza esercitare il suo talento.
Gratitudine verso l'autore di questo libro perchè questo non è certamente il primo libro su Leopardi, ma si capisce che lo ha molto amato e molto compreso.
Gratitudine verso la poesia, perché da questo libro ne trae un beneficio immenso la nostra vita concreta, con i suoi tormenti e palpiti, pur essendo, la poesia in sè e per sè, probabilmente - per dirla con Montale - la cosa più inutile del mondo. O, forse più saggiamente e benevolmente, potremmo essere d'accordo con Keats, che anche lui sarebbe morto giovanissimo poco prima di Leopardi, e che invece sulla poesia sosteneva: "Sono sempre più convinto che il fare Poesia dopo il fare il bene è la cosa più importante che c'è al mondo".
un poeta nuovo
Scritto da elisa.danziil 11 marzo 2017L’arte di essere fragili mi ha emozionata coinvolta e anche messa in discussione, uno modo straordinario di rivoluzionare tutto quello che ha sempre studiato, grazie a D’avenia ho ricominciato a leggere le poesie di Leopardi, la cosa stravolgente è che leggendole ho ritrovato quello che lui afferma nel libro, un poeta legato alla sua terra che prova amore che sa emozionarsi, non il poeta che mi è sempre stato descritto come il padre del pessimismo, impegnativo ma sicuramente da leggere
Il passato e il presente: si cerca un punto comune.
Scritto da Giorgiail 11 marzo 2017Rispetto ai libri precedenti, credo che questo sia il prima in cui D'avenia scrive in prima persona cercando di rivalutare e perchè no di rivivere, nel periodo contemporaneo, la figura di Leoparti considerato molto spesso un poeta triste e pessimista. Nell'intenzione di avvicinare il lettore a una concezione nuova di Leopardi, a tratti mi ha annoiato ma c'è un principio di fondo molto importante da capire e individuare: cosa vogliamo fare nella nostra vita? Come vogliamo impiegare la nostra esistenza? Ecco quindi una trama non proprio accattivante all'inizio ma poi, leggendo fino in fondo, nasconde un piacevole finale. Consigliato.
La meraviglia di essere fragili
Scritto da federicadgv98il 10 marzo 2017 Contro ogni prospettiva prettamente scolastica, che associa il nome di Leopardi ad un pessimismo irreparabile, Alessandro D'Avenia riesce abilmente a far emergere molteplici sfaccettature che normalmente restano soffocate. Appare qui il Leopardi sognatore, che ci costringe a riflettere all'interno di svariati ambiti, curati in modo attento e minuzioso in sezioni tematiche divise ma sempre interconnesse tra loro.
In assoluto uno dei libri più belli che io abbia mai letto, mi sono riconosciuta ed immedesimata in molte delle situazioni descritte, sempre accompagnata da forti emozioni.
Caro Giacomo, ti scrivo
Scritto da ilariacampo24il 10 marzo 2017 L'ultimo libro di D'Avenia e il primo tentativo, forse, di andare assolutamente fuori dai binari letterari conosciuti e tipici di questo genere narrativo, per piazzarsi in un punto in cui solo i veri insegnanti e i grandi poeti sanno stare a proprio agio: quello di una corrispondenza immaginaria con Giacomo Leopardi.
Lettera dopo lettera, citazione dopo citazione, D'Avenia spiega Leopardi, si immedesima in lui, lo considera un amico in grado di leggere il mondo dalla giusta prospettiva, e aiuta a dare di lui un'immagine nuova, per molti studenti ed ex-studenti addirittura inedita, abituati come sono i manuali italiani a considerarlo un pessimista senza speranza.
Grazie a D'Avenia, invece, emerge sì la fragilità di questo giovane uomo, ma anche l'immensità della sua gioia di vivere, del suo attaccamento all'esistenza, del suo desiderio di conoscere i piaceri più profondi e di dare un senso a questa strana giostra che ci lega tutti.
Un libro scritto con estrema semplicità, senza fronzoli, e che quindi si presta alla lettura da parte di chiunque - e che da parte di chiunque può essere apprezzato e gustato di pagina in pagina con vivo interesse.
Il prof che tutti vorremmo avere avuto
Scritto da ChiaraRovettail 09 marzo 2017 Senza dubbio il prof 2.0 non delude mai, anche questa volta sono andata su un acquisto sicuro scegliendo il suo nuovo romanzo.
Questo libro, innanzi tutto, merita sicuramente di essere nella top dei più venduti in quanto credo sia una rivelazione, un libro fuori da canoni comuni che rivaluta un autore come Leopardi, in una chiave completamente nuova, fuori dagli schemi nei quali ci è sempre stato proposto.
Ammetto che Leopardi non ha mai suscitato il mio interesse, ma ho capito che era semplicemente perchè non lo stavo guardando con gli occhi giusti e non lo stavo capendo, credo che alessandro d'avenia in questo abbia fatto un ottimo lavoro, ha aperto gli occhi a tutti quelli che si sono avvicinati a questo libro, anche alle persone comuni come me.
In più di un’occasione mi ha commossa con le lettere dei proprio ragazzi, con le proprie esperienze..insomma con quel tocco che solo lui sa mettere nei suoi libri e questo è un altro esempio lampante.
Questo romanzo è uno di quei libri intensi che vanno assaporati in ogni sua sfaccettatura, vanno letti a piccole dosi per "assorbire" ogni frase e farla propria, sicuramente uno di quei libri da essere letto e riletto.
LIBRO PER ADOLESCENTI
Scritto da ANGELOil 09 marzo 2017Spinto dall'enorme successo di questo libro, ho deciso di acquistarlo e leggerlo. Era la prima volta che leggevo un libro di questo autore: la sua scrittura è molto lineare ed è un piacere leggerlo. Tutto è accentrato sulla figura di Leopardi: per me che lo conosco molto bene, non è stato nulla di nuovo. Però è il classico libro che consiglierei a tutti i ragazzi adolescenti, soprattutto per far conoscere la maestosa figura di Leopardi, spesso disastrata nei classici canoni scolastici.
Che autore!
Scritto da sjknkjkaail 09 marzo 2017Alessandro D'Avenia è sempre stato un dei miei scrittori preferiti... Con "L'arte di essere fragili", Alessandro D'Avenia cerca di farci capire che essere semplicemente quel che si è, con consapevolezza e passione, d'aiuto al mondo e a noi stessi. Secondo me è questa la vera forza, la vera grandezza: essere in grado di realizzare pienamente il proprio essere. È un libro in cui si parla anche di poesia, ma non è indirizzato solo a chi ama questa forma d'arte. Per me Leopardi ha sempre occupato una grande parte del mio cuore, ma ho trovato in "L'arte di essere fragili" gli strumenti per apprezzarlo più di quanto non abbia fatto fino ad ora. Quando ho terminato di leggere questo libro ho sentito subito un senso di vuoto. Mi mancava Leopardi,mi mancavano le sue poesie,paradossalmente mi mancava il suo dolore. Il pregio di questo libro è presentare Leopardi in una veste e sotto una prospettiva diversa da quella a cui tutti sono abituati. Questo mi ha incuriosita quando ho letto la trama, amando Leopardi io stessa. Non sono stata delusa da questo aspetto, il libro contiene delle riflessioni molto belle, da meditare e sottolineare.
Bellissimo
Scritto da linda.sicignano24il 08 marzo 2017Giacomo Leopardi era un uomo eccezionale: mente brillante e cuore desideroso d'amore. In pochi però realizzano che il suo famoso pessimismo cosmico è un realismo crudo e sincero, a mostrare quanto di bello c'è al mondo: vita, speranza, bellezza e morte. D'Avenia nel suo svelarci un Giacomo Leopardi umano rivela al contempo un altro grande uomo: lui stesso, un professore in grado di accettare il rapimento giovanile che dà la forza di immaginare. L'opera è divisa in quattro fasi essenziali: adolescenza, o arte di sperare; maturità, o arte di morire; riparazione, o arte di essere fragili; morire, o arte di rinascere. La ricerca del senso della vita si snoda in questo percorso in cui la narrazione è un discorso intimo ed emotivo, arricchita da una prosa poetica e sognante. Letteratura, poesia e arte qui si uniscono in pura bellezza. Accettate di essere imperfetti, accettate la vostra natura di creature umane. Accettate di avere un grande potere: larte di essere fragili
Consigliato
Scritto da happypandail 08 marzo 2017 “L’arte di essere fragili”, non è un romanzo ma un vero e proprio epistolario. Unico per la molteplicità di contenuti che in essa sono racchiusi.
L’autore in queste pagine, pone al lettore una serie di quesiti di gran rilevanza, una serie di interrogativi che spaziano per quella che è la vita e la realtà di ciascun individuo in ogni fase della maturazione umana. Alla riflessione poi, segue la realtà, un elenco di fatti concreti che invogliano alla lettura.
leopardi in chiave positiva
Scritto da ANTONELLAil 08 marzo 2017 Da un lato, ora, Leopardi è un po’ meno Leopardi e un po’ più Giacomo, con le sue debolezze umane, i suoi amori adolescenziali, i suoi amatissimi amici, i suoi dubbi, e la complessità del suo pensiero mi si è manifestata in tutto il suo splendore, bello e complesso, assolutamente geniale.
Lo stile dell scrittore poi, ha già di suo un che di poetico, di riflessioni armoniose e profonde: in questo contesto è stato capace di rendere la lettura ancora più delicata e allo stesso tempo coinvolgente. Mi ha dato la sensazione che cercavo, quella di conoscerlo come insegnante, ma con tutte le qualità che me lo hanno fatto ammirare come scrittore. La sua passione e il suo coinvolgimento trapelano da ogni parola, ed è questo che in primo luogo rende la lettura bellissima, e in secondo luogo diventa il primo esempio pratico del grande messaggio dietro a Leopardi: vivere portando bellezza attraverso ciò che si fa. Non bellezza superficiale, estetica, ma bellezza fragile, rara e insostituibile. Preziosa.
Non nego che sia una lettura impegnativa, che ha richiesto riflessione, riletture di paragrafi, ma pesante assolutamente no: l’ho letto con piacere, con meraviglia a dirla tutta. Meraviglia nel ricostruire i ragionamenti, il significato in dettagli, nel leggere frasi assolutamente stupende.
Mi è piaciuto il modo in cui le mille riflessioni portavano sempre a esempi di vita vissuta, anche contemporanei, in modo da rendere vivo e attuale ogni tema. Mi è piaciuto il percorso che si è delineato davanti a miei occhi, il percorso dell’anima, fatto di passi, cadute, rialzarsi, corse, pause…
Un’opera d’arte a tutti gli effetti, un promemoria che vuole spingere a vivere con creatività, amore, imparando l’arte di essere fragili.
L'affannosa ricerca della felicità
Scritto da Gianniil 08 marzo 2017 Contrariamente al pensiero unanime dei giovani D'Avenia scopre in Leopardi il suo metodo per la felicità ribaltando la sua nomea di pessimista e sfortunato.
Il libro, inducendo a rispolverare il pensiero leopardiano, è un epistolario dallo stile semplice, colto e diretto diviso in sei sezioni che segnalano i passi dell’esistenza umana e ciò che può illuminarli dall’interno. La vita non è mai semplice ma lo potremmo essere noi con uno sguardo più puro su di essa.
Un diario di vita
Scritto da verbiil 08 marzo 2017 Giacomo Leopardi è la meraviglia. La sua opera, la sua vita, le sue esperienze, le sue parole sono uno dei più grandi patrimoni dell'umanità. E sono anche un grande esempio di umanità. È impossibile non essere colpiti da un'opera di Leopardi, perché lui era tutti noi.
D'Avenia, grande insegnante e ottimo scrittore, parla di Giacomo, non di Leopardi. Parla dell'artista, non del poeta da quinto superiore. Ogni pagina è letteralmente un colpo al cuore. Superba l'analisi artistica e soprattutto quella personale fornite da D'Avenia, che fa desiderare a ogni giovane lettore di essere suo alunno. Ecco, "L'arte di esser fragili" non ha un'età consigliata per la lettura; ragazzini, giovani, adulti e anziani possono farsi trasportare da queste pagine, perché questo libro è dedicato a tutti loro, a tutti noi.
Se amate Leopardi, leggete questo libro. Se vi è indifferente, leggete questo libro. Se non vi piace, leggete questo libro. Se pensate che Leopardi fosse solo un "depresso", leggete questo libro (e rivedete le vostre priorità!).
Un amore di libro
Scritto da FRANCESCAil 08 marzo 2017 Devo ammettere che l'autore partiva avvantaggiato con me: adoro Leopardi!
Ma non posso assolutamente negare che l'opera presentata da D'Avenia è veramente eccezionale e mi ha coinvolto dalla prima all'ultima pagina. Il testo si legge che è una meraviglia, passo dopo passo emerge la passione e l'amore nei confronti di un autore che viene palesato come attualissimo, contemporaneo e in grado di porre interrogativi esistenziali che non potranno mai passare di moda, nemmeno a centinaia di anni di distanza.
Il linguaggio è ricercato, fine, elaborato eppure immediato, chiaro ed incisivo; complice, presumibilmente, la professione dell'autore: l'insegnate.
Qui e lì emergono dei riferimenti ad episodi che l'autore ha vissuto con i suoi studenti e ogni dubbio, ogni titubanza, di giovani adolescenti disillusi o sognatori viene ricondotta alla poesia leopardiana che viene presentata con estrema grazia, segno dell'immenso amore che l'autore prova per un poeta che ha innegabilmente segnato la storia.
La tendenza di D'Avenia di rivolgersi a Leopardi come se fosse un amico, un fratello, ci porta ad avvicinarci ad una personalità complessa di un poeta che ha segnato la storia della letteratura italiana. L'autore conduce il lettore per mano, lungo un percorso di lettura approfondita, delicata ed inusuale di un Leopardi che, questa volta, non viene frettolosamente definito come il pessimista cosmico, ma viene presentato come un grandioso autore in grado di scavare l'animo umano.
Il libro è consigliato a chi ama Leopardi e a chi lo detesta... In quest'ultimo caso, sono convinta che D'Avenia riuscirà a farvi cambiare rapidamente idea! Una piccolissima nota: leggetelo con calma, assaporando pagina dopo pagina, spingendovi alla piacevole (a volte inattesa) riflessione esistenziale.
la felicità è il compimento
Scritto da lorellamacedoneil 07 marzo 2017Avuto tra le mani questo libro come regalo della Befana ( parliamo quindi del 6 Gennaio), ho impiegato quasi un mese nel terminare la lettura, sebbene il numero di pagine sia tutt'altro che un ostacolo.Si me lo sono gustato, su certe parole non si può passare di fretta... Continuavo a parlarne senza però mai avvicinarmi troppo, senza quasi avere il coraggio di comprarlo per non esserne deluso,come chi cerca di avvicinarsi ad una ragazza verso cui nutre un forte interesse, ma non si espone per paura di un suo NO, restandole vicino ma non troppo. Le aspettative erano altissime, sebbene fosse il mio primo libro di D' Avenia e non sapessi bene cosa aspettarmi. E' passato quindi un mese perchè sono stato catturato da queste pagine, leggendole silenziosamente come se tra lo scrittore ed il lettore vi fosse un canale intimo, da non contaminare con altre distrazioni. La ricerca della bellezza, del suo essere fragile, del "rapimento" che si dovrebbe avere in gioventù, salvo poi farsi "compimento" dopo un percorso di morte e rinascita, sono aspetti che l'autore confidandosi con lo stesso Leopardi, destinatario della sua lettera-libro, ci permette di scoprire gradualmente, scoprendone il sapore in modo delicato. Se da un lato si potrebbe fraintendere la vocazione dell' autore con qualche punta di narcisistico autocompiacimento (si fa riferimento spesso ai suoi testi precedenti come benefici per i suoi alunni o per altre persone), in realtà ciò riflette una vocazione autentica.
Dialogare con Leopardi
Scritto da ELEONORAil 07 marzo 2017In questo libro lo scrittore dialoga con il poeta Giacomo Leopardi, quasi un tu per tu e quest'ultimo risponde a lui tramite le sue magnifiche poesie. Lo scrittore ci insegna quest'arte di "essere fragili"; di esternare ciò che siamo davvero nel profondo, di denudarsi l'anima senza aver paura di uscire fuori dagli schemi del mondo, senza aver timore di essere se stessi. A mio parere è uno dei libri più profondi e interessanti che abbia mai letto.
D'Avenia racconta (un nuovo) Leopardi.
Scritto da roberta.schettini.rsil 06 marzo 2017 Ebbene sì, credo di non essere l'unica ad affermarlo: D'Avenia ha fatto un ottimo lavoro!
È un testo sagace e originale, in cui lo scrittore tiene un dialogo intenso e travolgente con Giacomo Leopardi, noto a tutti per il suo "malessere". Ebbene, affermo con sommo piacere che ciò che emerge dal testo è tutt'altro che malessere! La (cattiva) fama, che ha sempre preceduto il poeta di Recanati, si afferma qui come una serie di menzogne belle e buone: più degli altri Leopardi può dirsi felice, perché ha conosciuto il mezzo che porta alla felicità: imparare ad accettare le proprie fragilità e farne un'arte, è questo il segreto.
Fragilità
Scritto da Deborahil 06 marzo 2017Libro che mi è stato regalato qualche mese fa, dato che sto passando un periodo difficile. Notevole empatia sviluppatasi durante la lettura, descrizione nuova e articolata di un luminare della letteratura italiana. Dolcezza di una copertina che ricorda i giochi di infanzia. Emozionante, semplice, toccante. Consigliatissimo. Essere sensibili è una forza, la ricerca spasmodica della felicità richiede impegno e coraggio tutti i giorni.
Le ali di Leopardi che abbiamo dimenticato
Scritto da ester.caprettiil 06 marzo 2017D'Avenia scrive una raccolta epistolare a Leopardi, dandoci una nuova visione: da poeta del pessimismo a Poeta della vita. Questo libro di pone davanti a quelle domande divoranti, che cerchiamo ogni giorno di sviare, dandoci il coraggio di alzarci e vedere il mondo che si cela oltre la siepe della nostra società. Ci ricorda che siamo ciò che serve a questo mondo per renderlo migliore ma che per cambiarlo dobbiamo vivere la realtà che ci divora. L'autore restituisce le ali al poeta, facendolo volare nel nostro cuore e restituendoci la dignità dell'amore verso la nostra fragilità. Grazie professore per averci insegnato a sognare.
meraviglioso
Scritto da Niccolinoil 06 marzo 2017 La ricerca della bellezza autentica è il filo conduttore delle pagine di questo libro, una bellezza nascosta, segregata dietro porte misteriose. Grazie a D’Avenia, con la sua semplicità, eleganza e d efficacia, riusciamo a scoprire un’inedita anima del poeta di Recanati che è stato da sempre etichettato come pessimista nell'immaginario scolastico.
Sfogliando le pagine di questo libro scopriamo un’inedito e probabilmente incompreso Leopardi, un artista che ci conduce lungo le strade della felicità attraverso un tutorial della sopravvivenza. Tra le pagine di questo libro conosciamo un poeta sognatore, ricercatore di emozioni, esploratore di felicità.
Dalle inquietudini dell’adolescenza, l’età della speranza e dell’intensità, nei picchi di entusiasmo come negli abissi di tristezza, passiamo attraverso le prove della maturità, il momento in cui le aspirazioni si scontrano con la realtà, per approdare alla conquista della fedeltà a noi stessi, accettando debolezze e fragilità e imparando l’arte della riparazione della vita.Forse, è qui che si nasconde il segreto della felicità.
Leopardi in chiave moderna
Scritto da eugeniogallitelli82il 06 marzo 2017 Attraverso le pagine Alessandro D'Avenia, si riscopre Giacomo Leopardi, il quale da sommo poeta diventa uomo, quasi come un'amico di vecchia data, accompagnandoci verso una nuova e contemporanea rivisitazione dei testi leopardiani.
Se una volta il pessimismo di Leopardi veniva visto come una "fragilità", ora ne diviene punto di forza per mostrare al mondo e a noi stessi chi veramente siamo: esseri umani imperfetti, che sbagliano, che deludono, che piangono...ma che proprio attraverso queste emozioni, sono reali!
Lo consiglio vivamente!
mi ha stravolto le idee
Scritto da smilla91il 06 marzo 2017Un libro che mi ha incuriosita dal sottotitolo, come può Leopardi salvarti la vita? Come può il pessimismo in persona salvare la vita? Ho scoperto un Leopardi che non pensavo neanche potesse esistere, ho riletto le sue poesie e le ho veramente capite grazie ad Alessandro. Dovrebbe essere letto in classe ma soprattutto dovrebbe essere letto dagli insegnanti per rivalutare e riscoprire davvero chi è Leopardi. Consigliato a chi studia ma anche a chi ha già finito di studiare ed è convinto che Leopardi sia un Pessimista, vi stravolgerà tutte le idee che avete su di lui!
Una piacevole lettura
Scritto da fabio.armenio24il 06 marzo 2017 Premesso che ho sempre amato Leopardi ho trovato questo libro interessante perchè approfondisce molti aspetti rilegandoli alla nostra vita di oggi. Con un dialogo a tu per tu con Giacomo si riscoprono i valori importanti della vita.
Una lettura consigliata per tutti ma di certo interessantissima per un genitore che vuole spunti in più per cercare di dare un qualcosa in più ai propri figli
Aprire il cuore alla vita
Scritto da aantonioasaroil 05 marzo 2017Ho deciso di recensire questo libro perché lo reputo uno dei migliori libri italiani al vertice delle classifiche, e ben redatto. L’autore ancora una volta non delude. Personalmente è stato un libro che mi ha cambiato in toto, ha trasformato completamente il mio modo di vedere il mondo circostante, in quanto Leopardi insegna che in una vita fatta solo di fragilità psicologica e fisica bisogna tuffarsi nella bellezza di tutte le cose, in particolar modo nelle piccole cose e a coltivare la sua autentica sostanza. In questo modo scopriremo che l’arte di essere fragili rende GLI UOMINI VIVI, persone che saranno perennemente rapiti da questa vita e lotteranno per scoprirne la sua quintessenza.
Come Insegnare Leopardi
Scritto da Erikil 05 marzo 2017Leggendo questo libro ho avuto la conferma di aver avuto una pessima insegnante di letteratura al liceo. Testo interessantissimo che ci fa conoscere Leopardi, attraverso la descrizione delle principali tappe della sua vita, in una dimensione ai più sconosciuta. L'autore riesce a mettere in parallelo le angosce e le problematiche del poeta con quelle degli adolescenti dei nostri giorni. D'avenia è il professore che avrei voluto avere.
L'arte di credere nell'amore
Scritto da M.VITTORIAil 05 marzo 2017 Ancora una volta D'Avenia guida con maestria i lettori attraverso una disamina dei sentimenti che tutti noi uomini proviamo nella vita avvalendosi di uno speciale riferimento: Giacomo Leopardi.
Ripercorrendo infatti il cammino del famoso poeta italiano, l'autore rievoca episodi personali che lo hanno accompagnato nelle diverse fasi della crescita e che possono essere rielaborati e riempiti di significati nuovi grazie alle parole di un amico d'eccezione. Un saggio denso di energia, molto più difficile nella comprensione rispetto ai precedenti libri ma ugualmente valido per i contenuti che sa trasmettere.
Passione e impegno
Scritto da danielegitanoil 04 marzo 2017Dovremmo essere grati alla scuola per averci "prestato" Alessandro d'Avenia alla scrittura . Giunto al suo quarto libro con questo meraviglioso scritto su un Leopardi mai così bello come in questo suo libro. Sono certo che acquisterà un infinità di lettori fedeli e non . Perché é lui per primo a crederci in quello che scrive con passione e impegno! Grazie Alessandro e buona lettura a voi.
Nuova arte del dialogo
Scritto da lupusinfabulail 04 marzo 2017 L'autore è fin troppo noto: a volte ti verrebbe quasi voglia di ignorarlo per via dei troppi titoli ravvicinati.
L'argomento è fin troppo noto: quel triste Leopardi trito e ritrito nelle lezioni di letteratura italiana di ogni ordine e grado di scuola; pessimismo storico, pessimismo cosmico e "social catena" profumata di ginestra.
Eppure.
Eppure Alessandro D'Avenia riesce a dialogare in modo nuovo ed insolito con Giacomo Leopardi costruendo una sorta di romanzo epistolario ecdotico. I Canti vengono riletti e filtrati alla luce di un'esperienza reale e multiforme: c'è il giovane Alessandro che legge Leopardi, c'è Alessandro D'Avenia che rilegge Leopardi, e ci sono gli studenti del prof. D'Avenia che entrano in questo dialogo quasi mistico.
Consigliato agli studenti che si interrogano sul senso della letteratura, e soprattutto che si chiedono se davvero Leopardi era così pessimista.
Consigliato anche agli insegnanti che si interrogano sul senso della letteratura: il prof. D'Avenia, oltre a stimolare la riflessione su questo argomento, condivide anche molto del suo lavoro; esercizi e suggerimenti tutti da provare nelle vostre classi.
Troppo noto? Assolutamente nuovo.
Toccante
Scritto da giancarlo il 04 marzo 2017L'obiettivo di questo libro non è spiegarci come vivere al meglio, ma quello di spingere chi sta leggendo a guardare con occhi diversi ogni singolo giorno, a coglierne l'essenza e la più pura bellezza; perché la vita si sa, è tutt'altro che semplice ma è impossibile non accorgersi della bellezza che ci circonda a partire, ad esempio, dalla pienezza e dal candore della Luna. Pertanto è un libro che mi sento di consigliare a pieni voti; mi ha fatto rivalutare Leopardi non soltanto come persona e poeta, ma anche D'Avenia come scrittore che nella sua prima opera, Bianca come il latte e rossa come il sangue, non mi aveva pienamente convinta. Ho segnato molte frasi che mi sono rimaste nel cuore, non si tratta di un romanzo didascalico eppure pullula di consigli preziosi su diverse tematiche. Spero conquisti anche quelli di voi che si accingono a leggerlo.
Riflessioni
Scritto da Miriamil 03 marzo 2017Un libro unico nel suo genere che rivaluta il famoso poeta Leopardi e fa ragionare sul fatto che al giorno d'oggi bisogna essere felici anche delle piccole cose. Lo scrittore ha fatto un lavoro stupendo in quanto è riuscito ad unire il suo pensiero al modo di pensare di Leopardi, un poeta che io adoro, davvero profondo. Complimenti e grazie per aver scritto questo fantastico libro. Consigliato a tutti, a chi ha voglia di sognare , di credere ancora nella fantasia, a chi riesce ad essere contento anche delle piccole cose, etc..
Meraviglioso!
Scritto da babbacabbanail 03 marzo 2017 In quest'opera la figura di Leopardi viene spogliata di tutte le etichette che le sono state apposte, (sfigato, pessimista, gobbo e quant’altro), e il suo vissuto, i suoi versi, vengono fatti parlare per lui, cogliendo sfaccettature continue.
D’Avenia fa risuonare la voce di Leopardi nel suo non essersi mai arreso, nel suo aver trasformato un destino in destinazione, nel suo amore per i suoi fratelli e per i suoi amici, nelle sue speranze verso il futuro, nella bellezza della luna, delle stelle, della ginestra…Certo che era arrivato a credere che l’uomo era condannato al dolore, indipendentemente dalla sua individualità e dalla sua epoca, per la sua natura stessa di uomo (o addirittura essere vivente): ma non era lui stesso che, mentre lo scriveva, cantava la bellezza della luna? È un po’ l’inverso delle sue domande senza risposta: dettagli che lasciano trapelare sì l’insensatezza dell’esistenza, ma anche la capacità della fragile bellezza di resistere.
Ottimo libro.
Scritto da epsilon212il 03 marzo 2017 Ho deciso di recensire questo libro perché lo reputo uno dei migliori libri italiani al vertice delle classifiche, e ben redatto. L’autore ancora una volta non delude. Personalmente è stato un libro che mi ha cambiato in toto, ha trasformato completamente il mio modo di vedere il mondo circostante, in quanto Leopardi insegna che in una vita fatta solo di fragilità psicologica e fisica bisogna tuffarsi nella bellezza di tutte le cose, in particolar modo nelle piccole cose e a coltivare la sua autentica sostanza. In questo modo scopriremo che l’arte di essere fragili rende GLI UOMINI VIVI, persone che saranno perennemente rapiti da questa vita e lotteranno per scoprirne la sua quintessenza.
L’arte di essere fragili diventa MODUS VIVENDI e il suo ingrediente preziosissimo è l’AMORE, non inteso solo dal punto di vista passionale, ma anche il lasciarsi coinvolgere dalla leggiadria che sprigiona ogni giorno la natura circostante, un cielo stellato a cui nessuno più volge il suo tenero sguardo, un’opera artistica che rende viva la sua armonia e graziosità ai nostri occhi, i quali hanno il magico potere di scoprire l’INFINITA BELLEZZA che alberga nelle piccole cose.
Il messaggio che dona a tutti i lettori questo meraviglioso libro è quello di nutrire di bellezza la nostra unicità, la nostra fragilità, affinchè mai si spenga il desiderio di scoprire quale sia il segreto che nasconde questa vita profumata di INFINITO.
Lo consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono aprire il cuore alla vita!
Amore per la poesia
Scritto da alessioferranteil 03 marzo 2017 È tristemente noto che Leopardi non suscita le simpatie degli studenti e che attorno alla sua figura ruota l’immaginario collettivo che lo vede solo, triste, in balìa di amori spesso non corrisposti, costretto a vivere fuori dal mondo.
In quest’opera D’Avenia riscatta il poeta. Il suo non è un semplice racconto di avvenimenti facilmente riscontrabili in un qualunque testo di letteratura, ma è qualcosa di più profondo. È indagine psicologica e insieme ricerca di senso attraverso l’unione di passato e presente.
L’opera si suddivide in quattro sezioni – “Adolescenza o l’arte di sperare”, “Maturità o l’arte di morire”, “Riparazione o l’arte di essere fragili”, “Morire o l’arte di rinascere” – all’interno delle quali, ripercorrendo la vita del poeta attraverso le sue opere, l’autore si interroga sulle problematiche del nostro tempo. Molti sono i riferimenti all’ambiente scolastico, alla vita dei giovani d’oggi, costantemente sospesa tra immediatezza di internet e domande su se stessi, e aneddoti sulla vita dell’autore, il quale, tra queste pagine, butta giù la maschera rivelando le sue paure, mostrandosi piccolo dinanzi al grande e trasmettendogli – sempre – tutta la sua gratitudine. Da queste righe traspare l’amore nei confronti della poesia e del poeta capace di andare oltre la “siepe” verso “l’infinito”. È l’insegnamento a non mollare, a credere sempre nei propri obbiettivi, a rischiare anche e a saper cadere e rialzarsi.
Consigliatissimo.
Scritto da miolipolinail 03 marzo 2017Ho deciso di recensire questo libro perché lo reputo uno dei migliori libri italiani al vertice delle classifiche, e ben redatto. Personalmente è stato un libro che mi ha cambiato in toto, ha trasformato completamente il mio modo di vedere il mondo circostante, in quanto Leopardi insegna che in una vita fatta solo di fragilità psicologica e fisica bisogna tuffarsi nella bellezza di tutte le cose e coltivare la sua autentica sostanza. In questo modo scopriremo che larte di essere fragili rende gli uomini vivi, persone che saranno perennemente rapiti da questa vita e lotteranno per scoprirne la sua quintessenza. L'arte di essere fragili diventa modus vivendi e il suo ingrediente preziosissimo è l'amore, non inteso solo dal punto di vista passionale, ma anche il lasciarsi coinvolgere dalla leggiadria che sprigiona ogni giorno la natura circostante, un cielo stellato a cui nessuno più volge il suo tenero sguardo, un'opera artistica che rende viva la sua armonia e graziosità ai nostri occhi, i quali hanno il potere di scoprire l'INFINITA BELLEZZA che alberga nelle piccole cose. Il messaggio che dona a tutti i lettori questo meraviglioso libro è quello di nutrire di bellezza la nostra unicità, la nostra fragilità, affinchè mai si spenga il desiderio di scoprire quale sia il segreto che nasconde questa vita profumata di INFINITO. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono aprire il cuore alla propria vita.
Consigliato ai docenti di lettere
Scritto da teresachiarellail 03 marzo 2017 Un romanzo-saggio originale che offre una nuova immagine a un poeta “sfortunato” ma dal grande genio intellettuale e ri-scopriamo Leopardi
Questa lettura è un invito a riscoprire la poesia nella vita di ogni giorno, a sapersi meravigliare dinanzi a un cielo stellato e a essere sempre più curiosi dinanzi alle meraviglie della vita.
D'Avenia è un bravo professore ma ho trovato il libro a tratti ripetitivo e in alcuni punti è più aulico che scorrevole, quindi è una lettura che potrebbe risultare troppo impegnativa per alcuni.
Lo consiglio ai docenti di lettere e filosofia.
Come imparare a vivere
Scritto da ceci.bonilauriil 03 marzo 2017I libri di D'Avenia sono sempre ricchi di immagini e spunti di riflessione, ma in questo ultimo romanzo egli è riuscito ad esprimere il dolore che ciascuno di noi prova, quell'angoscia che nasce quando non ci sentiamo realizzati, soddisfatti, appagati dalla vita, perché non accettiamo di essere fragili, ma pretendiamo di essere così forti da dimenticare la nostra umanità. D'Avenia mostra, sull'esempio della vita di Giacomo Leopardi e della sua poesia intramontabile, come dal dolore possa nascere vita, bellezza, "pura poesia", facendo riflettere il lettore sul vero significato della vita.
Un autore per i giovani
Scritto da siryaatzeniil 02 marzo 2017Devo ammettere che sono di parte, perché Giacomo Leopardi è il mio intellettuale preferito in assoluto, e questo è un saggio che lo elogia. Tuttavia è apprezzabile a livello oggettivo: Alessando D'Avenia scrive al poeta riferendosi a lui come a un amico, in modo tenerissimo, che conquista il lettore e lo fa sentire vicino sia a D'Avenia che a Leopardi. Lo stile è semplice e diretto ma non troppo, in modo da essere assorbito dai giovani. In generale l'ho molto apprezzato.
Incanto
Scritto da MARINAil 02 marzo 2017 D'Avenia con il suo stile poetico ci regala un'indagine di Leopardi nuova e inaspettata che colpisce per la sua semplicità ma al tempo stesso per la sua forza. Questa non è solo una rivalutazione del poeta di Recanati, bensì un'analisi della meraviglia e del rapimento che ogni donna e uomo prova nel corso della vita e che non dovrebbe mai perdere.
Commovente e spaventosamente vero.
Grazie, Alessandro!
Passione per la vita
Scritto da elenail 02 marzo 2017L’opera si suddivide in quattro sezioni – “Adolescenza o l’arte di sperare”, “Maturità o l’arte di morire”, “Riparazione o l’arte di essere fragili”, “Morire o l’arte di rinascere” – all’interno delle quali, ripercorrendo la vita del poeta attraverso le sue opere, l’autore si interroga sulle problematiche del nostro tempo. Molti sono i riferimenti all’ambiente scolastico, alla vita dei giovani d’oggi, costantemente sospesa tra immediatezza di internet e domande su se stessi, e aneddoti sulla vita dell’autore, il quale, tra queste pagine, butta giù la maschera rivelando le sue paure, mostrandosi piccolo dinanzi al grande e trasmettendogli – sempre – tutta la sua gratitudine. Da queste righe traspare l’amore nei confronti della poesia e del poeta capace di andare oltre la “siepe” verso “l’infinito”. È l’insegnamento a non mollare, a credere sempre nei propri obbiettivi, a rischiare anche e a saper cadere e rialzarsi
L'arte di vivere
Scritto da Meloil 02 marzo 2017 Cosa possiamo fare perchè la felicità duri per sempre? Questo potrebbe essere possibile? Quante persone al mondo sono felici per tutta la vita? Ce ne sanno? Se si, quante? Poche o tante? Se no, non ci resta che accettarlo.
Alessandro D'Avenia ci racconta il suo metodo per la felicità e l'incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi.
Nella sua vita e nei suoi versi, D'Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale, usa questo come un insegnamento per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d'Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere.
Una perla preziosa
Scritto da irenedepatreil 02 marzo 2017 <<Viviamo in un'epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c'è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te, Giacomo, un'altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili>>.
Immaginando di scambiare lettere con il più grande poeta moderno della nostra letteratura, Alessandro D'Avenia parla dei giovani e con i giovani della vita, dell'amore, della poesia, dei dolori, della morte, della fragilità e della bellezza dell'esistere. Un libro meraviglioso che, prendendo spunto dalle parole lasciateci in eredità da Leopardi, ci aiuta a conoscere meglio e al tempo stesso a riuscire ad amare noi stessi e il mondo, nella ricerca dell'Infinito nel finito.
RIFLESSIONE
Scritto da Pausiniil 02 marzo 2017Mi è stato regalato per caso e me ne sono innamorata già dalla copertina. Ha stravolto il mio modo di pensare sulla vita di Leopardi, il quale mi è stato sempre descritto come un poeta triste e deprimente. Ho riscoperto un nuovo poeta, un nuovo amore per la vita. Se dovessi fare un regalo ad un adolescente, senza dubbio sceglierei questo libro. E' davvero emozionante.
Bellissimo
Scritto da maria.rosaria.aresuil 02 marzo 2017Cosa può significare essere giovani? La confusione e lo smarrimento, una sorta di malinconia felice nella pancia, le notti insonni e le valanghe di pensieri, l'altalena degli umori, i picchi e i crolli di speranza. Quale giovane non ha mai provato tutto questo? Leopardi è stato uno dei tanti giovani persi nella catastrofica responsabilità di capire il mondo, di confrontarsi con la vita reale, talvolta così ostile. Con quest' opera toccante e poetica, Alessandro D'Avenia raggiunge tutti, giovani e non, e attraverso le parole di Leopardi riflette sulle grandi domande che ogni giorno da millenni l'uomo continua a porsi. Un libro in cui la letteratura è pane quotidiano, è reazione, è illuminazione, è salvezza
Riletture moderne
Scritto da linda.puffetta95il 01 marzo 2017D'Avenia offre, in questo libro, un'interessante lettura, ma anche rilettura, dell'opera di Giacomo Leopardi. Il motivo del mio acquisto è stato sicuramente l'amore per questo autore, ma il risultato è stato decisamente al di sopra delle aspettative: l'impressione è quella di aver pensato e scritto ogni parola in un momento precedente. La sensazione è di essere dove si è già stati: un misto di appartenenza e nostalgia ci accompagna in questo viaggio.
APRIRE IL CUORE ALLA VITA!
Scritto da Giuditta il 01 marzo 2017 Personalmente è stato un libro che mi ha cambiato in toto, ha trasformato completamente il mio modo di vedere il mondo circostante, in quanto Leopardi insegna che in una vita fatta solo di fragilità psicologica e fisica bisogna tuffarsi nella bellezza di tutte le cose, in particolar modo nelle piccole cose e a coltivare la sua autentica sostanza. In questo modo scopriremo che l’arte di essere fragili rende GLI UOMINI VIVI, persone che saranno perennemente rapiti da questa vita e lotteranno per scoprirne la sua quintessenza.
L’arte di essere fragili diventa MODUS VIVENDI e il suo ingrediente preziosissimo è l’AMORE, il lasciarsi coinvolgere dalla leggiadria che sprigiona ogni giorno la natura circostante, un cielo stellato a cui nessuno più volge il suo tenero sguardo, un’opera artistica che rende viva la sua armonia e graziosità ai nostri occhi, i quali hanno il magico potere di scoprire l’INFINITA BELLEZZA che alberga nelle piccole cose.
Il messaggio che dona a tutti i lettori questo meraviglioso libro è quello di nutrire di bellezza la nostra unicità, la nostra fragilità, affinchè mai si spenga il desiderio di scoprire quale sia il segreto che nasconde questa vita profumata di INFINITO.
Lo consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono aprire il proprio cuore alla vita!
Che libro!
Scritto da Paoloil 01 marzo 2017
Quando ho terminato di leggere questo libro ho sentito subito un senso di vuoto. Mi mancava Leopardi,mi mancavano le sue poesie,paradossalmente mi mancava il suo dolore. D'Avenia ha scritto un libro di non facile lettura,talvolta anche ripetitivo,ma ricco di riflessioni sulla forza rigeneratrice della poesia,dell'arte intesa come Bellezza Assoluta,come anelito imprescindibile dell'uomo verso l'Infinito. E poi tante considerazioni su quella che ,a torto,viene definita l'età più bella,la giovinezza,e che giustamente l'autore ,invece,ravvisa come quella più carica di dolore perché più piena di speranza. Un libro da leggere,e rileggere, con amore e dedizione per un poeta che ha riempito la vita di chi lo ha conosciuto attraverso i suoi scritti di una bellezza senza tempo.
INFINITO
Scritto da mery962il 01 marzo 2017Questo è un libro che mi ha fatto amare ancora di più sia Alessandro D'Avenia, uno scrittore che può essere letto a qualsiasi età perchè riporta nei suoi libri temi molto attuali e spesso sottovalutati, sia Leopardi, il noto poeta recanatese conosciuto soltanto, in chiave errata, per la sua visione pessimistica della natura e degli uomini. D'avenia permette di far conoscere meglio l'ideologia del Poeta, e di renderla attuale allargando i nostri orizzonti e trattando dei temi che caratterizzano la nostra vita. Uno stile assolutamente impeccabile, con una cadenza lenta, la stessa con cui il pastore nel noto idillio "Canto di un pastore errante dell'Asia" si rivolge alla luna interrogandosi sul senso della vita.
Sognatori
Scritto da chiara.uroneil 01 marzo 2017 Un libro che ha l'incredibile capacità di colpire dritto al cuore.
Ci pone di fronte ai dubbi e alle paure che caratterizzano la vita di ogni uomo e queste divengono un portale spazio-temporale che ci apre le porte verso la mente e il cuore del poeta Giacomo Leopardi, il quale troppo spesso viene ingiustamente classificato come pessimista, mentre in questo libro gli viene finalmente restituita la sua vera attitudine, l'essere un sognatore che nonostate le innumerevole difficoltà che la vita gli ha presentato non ha ceduto allo scoramento, lasciandoci in eredità le sue poesie e i suoi scritti che a più di due secoli di distanza possono illuminare i nostri cammini di occidentali disincatati.
Sorprendente!!
Scritto da Gloriail 01 marzo 2017 Purtroppo capita spesso di imbatterci nel pregiudizio nei confronti di uno degli scrittori più illustri del '700. Leopardi è noioso, Leopardi è depresso, ecc.
Questo fa si che la maggior parte delle persone abbiano gli occhi chiusi di fronte alla realtà e questo libro, in forma epistolare, cerca di abbattere una volta per tutte questo pregiudizio. D'avena, in modo molto semplice, affronta molte tematiche riprese dalle opere fondamentali di Leopardi, mostrando la loro attualità nella vita odierna e soprattutto la vera potenza degli scritti leopardiani. In questo percorso, è possibile fare della propria fragilità un punto di forza.
Un libro particolare, assolutamente da leggere.
Grazie
Scritto da VIRGINIAil 01 marzo 2017 Ho sempre amato Leopardi, spendendo costantemente le mie energie per spiegare ai miei amici e compagni di scuola come non fosse uno scrittore depresso e noioso.
Vedevo speranza, desiderio nelle parole di Leopardi e, quando è uscito questo libro, ne ho avuto la conferma.
ConosceVo già Alessandro D'Avena, avendo letto altri suoi libri, ma questo rimarrà sempre nel cuore come il più bello e il più significativo per me.
Lettera dopo lettera, parola dopo parola, ha raccontato quanto la vita del giovane Leopardi non fosse poi così diversa da quella di noi adolescenti, tra delusioni e speranze, desiderio di costruire qualcosa di speciale e la nostra fragilità che spesso ci blocca.
Un libro meraviglioso, che secondo me si merita cinque stelle e che, sono certa, ha il potere per cambiare la visione triste e spenta che abbiamo di Leopardi.
L'arte di essere fragili
Scritto da Cristinail 01 marzo 2017 È vero che il povero Leopardi ci è sempre stato proposto come un poeta triste e pessimista capace solo di intristire e rendere pessimista a sua volta chiunque lo leggesse; ma io a questa storia non ho mai creduto anche grazie ad un precoce incontro con l'autore e la possibilità di leggere alcune sue poesie senza il filtro (e il peso) di lunghe spiegazioni scolastiche, quindi ero parecchio incuriosita da questo testo che prometteva di spiegare Leopardi in modo chiaro, conciso ma soprattutto nuovo, liberandolo dalle pesanti catene impostegli in parte dalla tradizione accademica, in parte da una leggera semplificazione e mortificazione degli argomenti esposti dal poeta.
La delusione, già dalle prime pagine del libro e poi confermata dalle successive, è stata grande perché non ho trovato nulla di ciò che cercavo e che il testo sembrava promettere. Se Leopardi non è più un menagramo, con D'Avenia è però diventato quasi un antesignano della scrittura tutta zucchero di un Moccia qualsiasi, mi si scusi l'iperbole ma è necessaria a spiegare lo spiazzamento prodotto in me dall'analisi dell'autore. Delle riflessioni del poeta di Recanati non è rimasto niente, la polpa è stata gettata via per utilizzare solo le bucce di vaghe citazioni appiccicate all'inizio di ogni capitolo. Comprendo la necessità di mondare alcune asperità, di non voler consegnare ai lettori un'analisi accademica e difficilmente digeribile, ma come diceva Calvino leggerezza non è sinonimo di superficialità e sarebbe stato sicuramente possibile rendere più comprensibili le idee e gli ideali di Giacomo senza annoiare nessuno.
Inizialmente ho anche pensato di star leggendo un libro non indirizzato al mio target generazionale, forse sono una fuori quota, superata l'adolescenza ormai in me alberga il cuore impietrito di una persona che sta per raggiungere gli "enta", ma sono del parere che i buoni libri sono capaci di parlare a tutti e la seconda e terza parte del testo, dedicate rispettivamente a maturità e vecchiaia (mentre la prima è dedicata appunto all'età adolescenziale), avrebbero potuto avere qualche risonanza in me, parlando del mio presente e presagendo il futuro, ma così non è stato. Ho trovato l'intero impianto troppo ripetitivo, alla quinta affermazione nel giro di poche pagine che "l'adolescenza è cercare il proprio rapimento" ho ardentemente sperato di aver letto male o di essere tornata inavvertitamente indietro di qualche pagina, ma non si trattava di un errore purtroppo, più o meno a cadenze regolari ritornavano, ancora e ancora, le stesse spiegazioni, gli stessi punti di vista, le stesse riflessioni già esposte, rendendo tutto quanto ridondante e stancante da seguire.
Ma ogni volta che l'autore si libera un po' e parla della sua professione primaria, l'insegnamento, allora leggere quanto ha da dire diventa piacevole, la passione e la serietà con cui si approccia all'insegnamento traspaiono chiaramente e non posso che ritenermi d'accordo quando dice che la scuola non deve essere un luogo chiuso in cui annoiarsi ma una fucina in cui plasmare le menti dei ragazzi non uniformandoli ma insegnandogli a pensare ciascuno con la propria testa e a seguire le proprie inclinazioni e passioni.
Passaggi molto belli, si, ma troppo esili e troppo esigui per promuovere un libro di duecento pagine in cui cento sembrano semplicemente una rielaborazione di quanto è già stato detto. Peccato.
Un libro da leggere assolutamente!
Scritto da claudiacelenzail 27 gennaio 2017 Poco prima di leggere questo libro avevo sentito parlare Alessandro D'Avenia in un'intervista: "La letteratura come la facciamo oggi? A pezzi! è tutto morto! Perché quello che conta che cos'è? Il programma...i ragazzi non si sa dove sono finiti.".
Penso che tutti dovrebbero avere nelle proprie scuole almeno un professore come Alessandro D'Avenia!
Sono rimasta affascinata dalla storia, ma soprattutto dalla passione che trasmette quell'uomo e crede in tutto ciò che dice!!
Consiglio a tutti di leggerlo.
Banale
Scritto da Robertail 16 gennaio 2017A fine libro pensavo e ripensavo a quanto banalmente sia stata raccontata questa storia. Teoricamente questo libro è un saggio ma io personalmente non lo definirei tale dal momento che il livello è davvero basso. E' una lettura per liceali, non di più. La figura dell'insegnate 2.0 è stato l'elemento che mi ha fatto disprezzare l'intero libro; basta pensare alla perdizione delle generazioni, se si lasciassero andare ancor di più, assumendo un comportamento superficiale e poco culturale nei confronti della scuola.
RISCOPRIRE GIACOMO LEOPARDI
Scritto da emilianofaccioil 12 gennaio 2017Un valido saggio, scritto bene, immediato e commovente che contribuisce dal punto di vista letterario a sgretolare i tanti luoghi comuni e i leitmotive entro cui è stata relegata l'opera leopardiana. Un viaggio nelle stanze del poeta recanatese che svela l'attualità del suo pensiero filosofico, già da qualche anno oggetto di studio, improntato sul bello, sul buono e sul vero come consapevolezza dell'essere umano. Consapevolezza dei limiti umani non come limite tout court ma come possibilità di esperire l'Altro. Il valore dell'Amore e dell'Amicizia non solo come consolazione ma come luce e speranza nel buio della notte.
no no
Scritto da filippoil 30 dicembre 2016 Libro noioso, pieno di esperienze personali del autore lo sconsiglio, incomprensibile per i primi 2 capitoli compresa l introduzione on fatevi ingannare dalla tram .
anche se i temi discussi sono reali e i versi di leopardi arricchiscono le pagine.
Grande libro
Scritto da barbaraxxil 28 novembre 2016In un dialogo intimo e travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Giacomo Leopardi, Alessandro D’Avenia porta a magnifico compimento l’esperienza di professore, la passione di lettore e la sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente. Ne L’arte di essere fragili, con l’eleganza, la semplicità e l’efficacia che da sempre lo contraddistingue, D’Avenia ci porta a scoprire un volto inedito del poeta di Recanati, da sempre simbolo della letteratura italiana ma, troppo spesso, annoverato solo come inguaribile pessimista.
Fantastico!
Scritto da ninninoil 28 novembre 2016 Sono arrivata solo a pagina 55, ma già so che si tratta di uno dei libri più intensi che io abbia mai letto. Ti fa guardare il mondo e la vita da una prospettiva diversa. In più l'immagine che da di Giacomo Leopardi non è la classica immagine pessimistica; l'autore ci mostra un Leopardi totalmente nuovo, in grado di provare speranza e alla ricerca della felicità. Questo è un libro che ti travolge completamente.
Consigliato a tutti i ragazzi adolescenti come me.
Bel libro
Scritto da Marioil 28 novembre 2016In questo libro D'Avenia ricerca dell'autenticità della bellezza, di quell'incanto che spesso è nascosto dietro nostre barriere. Ho apprezzato la riscoperta di Giacomo Leopardi, che nell'immaginario scolastico di tutti noi era "il pessimista", il nichilista senza scampo. Invece qui viene portato alla luce un Leopardi sognatore, ricercatore di emozioni, un esploratore di felicità.
FANTASTICO
Scritto da carmelaautieriil 28 novembre 2016 Fantastico! Sono arrivata solo a pagina 55, ma già so che si tratta di uno dei libri più intensi che io abbia mai letto. Ti fa guardare il mondo e la vita da una prospettiva diversa. In più l'immagine che da di Giacomo Leopardi non è la classica immagine pessimistica; l'autore ci mostra un Leopardi totalmente nuovo, in grado di provare speranza e alla ricerca della felicità. Questo è un libro che ti travolge completamente.
Consigliato a tutti i ragazzi adolescenti come me.
Consigliato
Scritto da Marcoil 27 novembre 2016D'Avenia va alla ricerca dell'autenticità della bellezza, di quell'incanto che spesso è nascosto dietro facciate incomprese. Si parte alla riscoperta di un inedito Giacomo Leopardi, che nell'immaginario scolastico di tutti noi era "il pessimista", il nichilista senza scampo. Invece qui viene portato alla luce l'altro Leopardi:il Leopardi sognatore, il ricercatore di emozioni, l'esploratore di felicità. Tutti noi ci costruiamo delle corazze, delle barricate che tengano al riparo la nostra fragilità dal mondo che ci circonda fino a quando un giorno prendiamo coraggio e invece di avere lo sguardo rivolto a terra lo alziamo e iniziamo a contemplare le stelle, la luna, la vita. E' una passeggiata con Leopardi al nostro fianco alla riscoperta della nostra vita. E' dalle emozioni rotte, dalle delusioni che deve inziare questa faticosa ma tanto avvincente avventura verso la conquista della nostra felicità. Leggendo questo libro mi è tornata in mente l'arte giapponese del Kintsugi, quella che prevede di mettere a posto i cocci rotti dipingendo le attacature dei pezzi con dell'oro. Sono le ferite le cose piu' preziose che possediamo perchè è dalle cose piu' fragili che impariamo ad essere forti.
automeditazione
Scritto da robrdiil 25 novembre 2016Non è semplice rendere l’idea di quel che è “L’arte di essere fragili” di Alessandro D’avenia, non perché l’opera sia incomprensibile o di scarso valore bensì per la molteplicità di contenuti che in essa sono racchiusi. L’autore, infatti, in queste pagine, pone al lettore, e a sua volta si auto-pone, una serie di quesiti di gran rilevanza, una serie di interrogativi che spaziano per quella che è la vita e la realtà di ciascun individuo in ogni fase della maturazione umana. E lo fa senza avere la pretesa di poter offrire soluzioni semplici perché come ben ci ricorda, la vita stessa non è semplice dunque, non può essere minimizzata, non può essere risolta facendo riferimento ad una formula matematica, ad un minimo comune denominatore da applicare al caso incontrato nel percorso di crescita interiore. D’Avenia per ogni sezione che affronta crea una serie di lettere tutte munite e caratterizzate da un proprio argomento letto in chiave leopardiana. In poco più di 207 pagine, sono contenuti ragionamenti di grande valore che toccano temi ampi e variegati. In conclusione, una conversazione con Leopardi, che non delude, che arricchisce e che è in realtà un’automeditazione atta a coinvolgere tanto i giovani quanto gli adulti.
LIBRO STUPENDO
Scritto da alessia.mandarail 25 novembre 2016 Ho acquistato questo libro due settimane fa e l'ho letto nel giro di pochissimi giorni, sebbene Alessandro D'Avenia ci aveva raccomandati (a noi lettori) di leggerlo con i tempi dovuti.
E' indescrivibile la forza delle parole di questo scrittore, capisce noi adolescenti ed è proprio in questo libro che ho trovato la motivazione per compiere determinate cose anche quando tutto intorno sembra suggerirti di lasciar perdere. Lo consiglio a tutti, ma in particolare agli adolescenti, i quali, come me, si scontrano con dei momenti di eccessiva ed incolmabile debolezza.
bella proposta !
Scritto da mafesi000il 24 novembre 2016 Ho iniziato a leggere questo libro con grande curiosita' e devo dire che ne sono rimasta totalmente affascinata e coinvolta.
Il grande D'Avenia, attraverso la storia, gli scritti e le epserienze di Giacomo Leopardi, pone il diretto confronto con la nostra "vita moderna".
Ogni periodo della vita ci pone effettivamente dinanzi tante problematiche ancor piu' esasperate dalla moderna societa' che impone un modello specifico e prefissato da seguire: la perfezione!!! Se non sei perfetto sei fuori!!!
Ma in realta' anche la perfezione non esiste, non e' assoluta e non e' scontata;
le debolezze, gli incidenti di percorso e le piccole sconfitte e delusioni formano il nostro essere, noi stessi ed il nostro modo di vivere e soprattutto alimentano il senso di rivincita, di rivalsa e ci portano ad aspirare al miglioramento, alla felicita' ed al benessere; difatti perfezione non e' sinonimo di felicita'!!!
D'Avenia e' stato davvero impeccabile in questo testo, un crescendo continuo di emozioni e riflessioni che, pagina dopo pagina, fanno cogliere il piu' sincero, vero e profondo senso della vita.
l'arte di essere felici ..
Scritto da eveefabil 24 novembre 2016Attraverso queste pagine D'Avenia va alla ricerca dell'autenticità della bellezza, di quell'incanto che spesso è nascosto dietro barriere misteriose, dietro facciate incomprese. Leggendolo si parte alla riscoperta di un inedito Giacomo Leopardi, che nell'immaginario scolastico di tutti noi era "il pessimista", il nichilista senza scampo. Invece qui viene portato alla luce l'altro Leopardi:il Leopardi sognatore, il ricercatore di emozioni, l'esploratore di felicità. Tutti noi ci costruiamo delle corazze, delle barricate che tengano al riparo la nostra fragilità dal mondo che ci circonda fino a quando un giorno prendiamo coraggio e invece di avere lo sguardo rivolto a terra lo alziamo e iniziamo a contemplare le stelle, la luna, la vita. E' una passeggiata con Leopardi al nostro fianco alla riscoperta della nostra vita. E' dalle emozioni rotte, dalle delusioni che deve inziare questa faticosa ma tanto avvincente avventura verso la conquista della nostra felicità. Leggendo questo libro mi è tornata in mente l'arte giapponese del Kintsugi, quella che prevede di mettere a posto i cocci rotti dipingendo le attacature dei pezzi con dell'oro. Sono le ferite le cose piu' preziose che possediamo perchè è dalle cose piu' fragili che impariamo ad essere forti.
Leopardi a tu per tu
Scritto da marcolo1986il 24 novembre 2016 Il romanzo racconta della vita dall'adolescenza alla maturità, dagli errori a cui riparare fino alla morte.
Gli adolescenti sono i protagonisti di gran parte di questo elaborato, nella loro dimensione fragile, frustata, curiosa, ribelle, meravigliosa. L’adulto deve aiutare il giovane a ritrovarsi più forte nella propria fragilità, solo così si può rinascere.
Tante e tante emozioni in questa conversazione con Giacomo Leopardi che non è più visto come il famoso pessimista cosmico ma è un realista che aiuta in questa meditazione utile sia agli adolescenti che al pubblico più maturo.
Ottimo libro
Scritto da dinail 24 novembre 2016Un libro delicato e da leggere gustando ogni singola parola. Alessandro d'Avenia ha dato vita ad un altro piccolo grande capolavoro facendo appello ai sentimenti del lettore. Sono un fan di questo scrittore e ho apprezzato tutti i suoi lavori, ma questo lo ritengo il mio preferito. In attesa di poter avere tra le mani il prossimo libro di questo scrittore, rileggo con piacere il libro. Consiglio questa lettura a grandi e piccoli, perché per il suo modo di scrivere è adatto davvero a tutti.
Cinque stelle all'idea.
Scritto da Sarail 23 novembre 2016 Cinque stelle all'idea. Mostra un Leopardi diverso, inedito, avvicina una generazione intera - o forse anche di più! - a uno degli autori più odiati a livello scolastico.
Lo umanizza, lo attualizza, Leopardi diventa semplicemente Giacomo, un ragazzo come tanti, eppure decisamente speciale, in cui tutti possono riconoscersi.
Ho la sensazione, se posso trovare un lato negativo, che D'avenia tenda a essere troppo retorico, esageratamente romanzato, mi manca la linearità dei primi lavori. Spero che sia solo un'impressione passeggera.
Nel complesso: da leggere!
inno alla vita e al coraggio di essere fragili!
Scritto da Giuliail 23 novembre 2016questo libro allontana lo sguardo da uno schermo passivo nei confronti alla vita e invita a vivere, a chiedersi il perchè di tutto questo, a meravigliarsi, ad avere ancora il coraggio di immaginare..questo libro allontana la noia, non quella del "non ho nulla da fare", ma quella vera, "la distanza tra il desiderio e la realtà, [...] tra l'infinito di là della siepe e la finitezza di ciò che c'è al di qua". Questo libro, come le poesie di Leopardi, ridanno l'infinito..quella voglia di cercare, di avere coraggio e di meravigliarsi ancora..
La rivincita di Leopardi
Scritto da serena.votanoil 23 novembre 2016 Ho letto tutti i libri di Alessandro D'Avenia, devo dire che di libro in libro migliora in modo notevole, non c'è pagina che mi deluda.
"L'arte di essere fragili" è una rivincita a tutti quelli che hanno visto Leopardi come lo scrittore sfigato è rinchiuso in biblioteca davanti a una finestra, D'Avenia ci insegna che non è così.
Indirizzato agli studenti delle superiori ma anche a chi non ha amato Leopardi nel giusto modo.
STUPENDO
Scritto da ariannail 22 novembre 2016 trovo che il testo di D'avenia abbia una volta per tutte chiarito il pensiero di Leopardi, autore tanto amato quanto sottovalutato e banalizzato dai giovani studenti di liceo. Penso che questo libro esprima con termini chiari e creando un plot avvincente il vero e proprio pensiero dell'autore così come lo hanno da tempo interpretato i critici letterari; Leopardi non era un pessimista, ma un eterno infelice che non si è mai arreso nel suo viaggio alla ricerca della felicità.
In una società perennemente alla ricerca del perfetto, del bello e del nuovo presentare la fragilità come un valore e non come un vizio è assai lodevole, specialmente se si pensa che il pubblico destinatario dell'opera si apre dagli studenti alle persone più mature, anche non specializzate in letteratura italiana. L'intento divulgativo e popolare non deve, in questo caso, essere un punto a sfavore del testo, bensì un suo grande vantaggio.
Lo stile è piano, scorrevole e assai idoneo al contenuto; al solito d'avena non si smentisce. ne consiglio la lettura a tutti, specie a chi dovrà affrontare l'esame di maturità perché potrebbe trovare spunti interessanti.
Appassionante, delicato, fragile
Scritto da iossamartinail 22 novembre 2016Un libro che scandaglia la fragilità umana, in linea con tutti i precedenti di D'Avenia. Ti costringe a riflettere, a conoscere. A capire. Leopardi, da sempre designato come simbolo di fragilità, diviene ora emblema della forza, dell'accettazione, dell'amor proprio. Il giovane e malato Giacomo c'insegna, per una volta, ad amarci. E lo fa con una delicatezza ed un fascino che solo un professore come D'Avenia può avere. Assolutamente da leggere, immancabile. Ah, e un plauso alla copertina ideata dalla sorella fotografa!
UN LIBRO MERAVIGLIOSO!
Scritto da rp.robyil 22 novembre 2016Ho comprato questo libro fondamentalmente perchè sono innamorata di Giacomo Leopardi sin da quando sono bambina, ma ho sempre avuto una mia personale interpretazione di questo autore, anche una volta studiato. Grazie a quest'opera meravigliosa ho capito le mille e più sfaccettature di un poeta che, grazie anche all'illustre stile di scrittura di Alessandro D'Avenia, mi ha regalato forti emozioni e mi ha fatto capire molto di più riguardo vita, morte, solitudine...perchè "viviamo in un'epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti".
La ricerca della felicità
Scritto da rickyresil 22 novembre 2016Attraverso queste pagine D'Avenia va alla ricerca dell'autenticità della bellezza, di quell'incanto che spesso è nascosto dietro barriere misteriose, dietro facciate incomprese. Leggendolo si parte alla riscoperta di un inedito Giacomo Leopardi, che nell'immaginario scolastico di tutti noi era "il pessimista", il nichilista senza scampo. Invece qui viene portato alla luce l'altro Leopardi:il Leopardi sognatore, il ricercatore di emozioni, l'esploratore di felicità. Tutti noi ci costruiamo delle corazze, delle barricate che tengano al riparo la nostra fragilità dal mondo che ci circonda fino a quando un giorno prendiamo coraggio e invece di avere lo sguardo rivolto a terra lo alziamo e iniziamo a contemplare le stelle, la luna, la vita. E' una passeggiata con Leopardi al nostro fianco alla riscoperta della nostra vita. E' dalle emozioni rotte, dalle delusioni che deve inziare questa faticosa ma tanto avvincente avventura verso la conquista della nostra felicità. Leggendo questo libro mi è tornata in mente l'arte giapponese del Kintsugi, quella che prevede di mettere a posto i cocci rotti dipingendo le attacature dei pezzi con dell'oro. Sono le ferite le cose piu' preziose che possediamo perchè è dalle cose piu' fragili che impariamo ad essere forti.
Lettere a Giacomo
Scritto da Claudiail 22 novembre 2016 Se avete sempre pensato a Leopardi e istintivamente avete associato a lui il pessimismo, questo libro vi farà ricredere.
Il professor D'avenia istaura con il grande poeta un rapporto amichevole, per comunicargli dal nostro secolo cose che forse lui avrebbe voluto sapere. Mentre fa questo, però, l'autore ci rivela un Leopardi nuovo, pieno di vita, come probabilmente nessuno lo immagina. Questo non può che portarci a desiderare di saperne ancora di più, e quindi è solo l'inizio di una splendida conoscenza
OPERA STREPITOSA
Scritto da rositacampooil 22 novembre 2016 Ho iniziato a leggere questo libro con grande curiosita' e devo dire che ne sono rimasta totalmente affascinata e coinvolta.
Il grande D'Avenia, attraverso la storia, gli scritti e le epserienze di Giacomo Leopardi, pone il diretto confronto con la nostra "vita moderna".
Ogni periodo della vita ci pone effettivamente dinanzi tante problematiche ancor piu' esasperate dalla moderna societa' che impone un modello specifico e prefissato da seguire: la perfezione!!! Se non sei perfetto sei fuori!!!
Ma in realta' anche la perfezione non esiste, non e' assoluta e non e' scontata;
le debolezze, gli incidenti di percorso e le piccole sconfitte e delusioni formano il nostro essere, noi stessi ed il nostro modo di vivere e soprattutto alimentano il senso di rivincita, di rivalsa e ci portano ad aspirare al miglioramento, alla felicita' ed al benessere; difatti perfezione non e' sinonimo di felicita'!!!
D'Avenia e' stato davvero impeccabile in questo testo, un crescendo continuo di emozioni e riflessioni che, pagina dopo pagina, fanno cogliere il piu' sincero, vero e profondo senso della vita.
Leopardi come non lo avete mai visto
Scritto da Lucail 22 novembre 2016 Alessandro D'Avenia è uno dei migliori scrittori contemporanei sul panorama italiano, e con questo nuovo libro si conferma una delle persone più sensibili e speciali che il mondo abbia mai conosciuto.
Questo suo nuovo lavoro sarà capace di rivoluzionare la tua opinione su Leopardi, e scoprirai cosa collega il nostro mondo al suo.
Uno dei libri più originali e belli che abbia mai letto!
Un nuovo Leopardi
Scritto da eleonora.nicolosiil 22 novembre 2016 D'Avenia è il professore che tutti vorrebbero (e dovrebbero) avere, perchè qualsiasi argomento affronti, lo rende leggero e profondo allo stesso tempo, moderno e piacevole, vicino a chi legge e ascolta più di quanto si possa immaginare.
Chi ha letto i suoi precedenti romanzi si renderà subito conto che c'è una sostanziale differenza: non è una storia d'amore adolescenziale tra un ragazzo e una ragazza; è una storia d'amore tra un ragazzo (lo scrittore stesso) e Giacomo Leopardi: è la storia d'amore, dal momento che lo si legge, di ognuno di noi con Giacomo Leopardi. Lo riscopriremo, lo conosceremo di nuovo e, finalmente, anche noi lo apprezzeremo, rendendo onore a lui e al suo amore per la vita.
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Biografia
Alessandro D'Avenia
Dettagli
- Listino:€ 19,00
- Editore:Mondadori
- Collana:Scrittori italiani e stranieri
- Data uscita:31/10/2016
- Pagine:216
- Formato:rilegato
- Lingua:Italiano
- EAN:9788804665793
Parole chiave laFeltrinelli:
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22/02/2019 | 14:55
RACCONTI DALLE CITTÀ DI MARE
Taipei, Valparaiso, Roma, Philadelphia, Montevideo, Kuala Lumpur, Portland, Atene, Toronto, Nantes, Glasgow, Budapest e Dakar: su laeffe arriva la quinta entusiasmante stagione dei Racconti dalle città di mare.Alcune delle città più importanti al mondo sono state costruite vicino al mare, diventando luoghi simbolo: porti, città commerciali o mete turistiche.Nella nuova stagione, Sophie Fouron ci accompagna in un percorso in giro per il mondo alla scoperta della loro bellezza, della loro complessità e della loro vera anima.

22/02/2019 | 23:00
ORGOGLIO E PREGIUDIZIO
Le sorelle Bennet hanno coronato il loro sogno d’amore, ma… hanno deciso di tornare su laF: perché il primo incontro non si scorda mai!Elizabeth Bennet è una ragazza forte, indipendente, molto razionale; sua sorella, Jane, è invece dolce, sensibile e romantica. Entrambe bellissime, le loro vite cambieranno in seguito all’incontro con il giovane e affascinante Mr. Bingley ed il suo amico, il misterioso Mr. Darcy.Riusciranno le due sorelle a superare i loro e altrui orgogli e pregiudizi e a diventare la signora Bingley e la signora Darcy?Interpretato da Colin Firth, la serie che valse a Jennifer Ehle il premio di miglior attrice ai BAFTA Production & Performance Awards 1996 e che vinse l’Emmy 1996 per i Migliori costumi.