Il pipistrello

Dopo aver letto tutti i libri di Jo Nesbo con protagonista Harry Hole, mi mancava solo il primo per completare la saga.
Sono stato riluttante a leggerlo per lungo tempo anche per il fatto che le recensioni di altri lettori erano concordi nel valutare Jo Nesbo al di sotto della sua fama.
Alla fine, la curiosità di conoscere l’esordio della serie ha avuto il sopravvento e, tutto sommato, debbo dire che “Il pipistrello” non mi ha deluso.
La trama si svolge in Australia dove Hole viene inviato per indagare sull'omicidio di una giovane norvegese e fa coppia con un ispettore di polizia aborigeno dal passato misterioso.
L’Autore, si è dilungato troppo sulla narrazione di storie relative alla cultura australiana talvolta messa a confronto con quella norvegese, ma la cosa non mi ha infastidito perché l’ho trovata anche interessante.
Dopo varie vicissitudini il serial-killer viene svelato senza il consueto colpo di scena del Nesbo dei libri successivi anche perché i personaggi sospettabili in questa storia sono pochi.
Sicuramente il risultato non è dei migliori, tuttavia, ritengo che valga la pena leggere questo primo libro per capire meglio i successivi.

E' vero che siamo di fronte ad un Harry Hole meno complesso di quello che abbiamo conosciuto in tutta la sua vicenda umana, quella che si è arricchita anno dopo anno, avventura dopo avventura. Ma la vita è così, si approfondisce man mano e lascia cicatrici. Per questo mi è piaciuto molto anche questo primo ritratto del poliziotto norvegese, alle prese col mondo nuovo e le culture antiche di un altro continente. E' un thriller che tiene bene, ha spessore, è scritto da un Nesbo già esperto e pieno di ritmo. Bello.

Il primo libro con protagonista Harry Hole, ben scritto, storia avvincente nel suo complesso, ma trovo un pò povero l'aspetto intuitivo del protagonista, molto irascibile, incapace a volte di sostenere i rapporti con gli altri personaggi, tendente all'autodistruzione a volte e la presunzione di risolvere tutto da solo senza fidarsi dei colleghi e persone a lui vicine, a parte questo il libro è scritto molto bene e il finale è davvero a sorpresa, non è ancora il detective che conosciamo dai successivi romanzi ma ricordiamo che è pur sempre un inizio

È il primo libro della serie dedicata a Harry Hole, scritto nel 1997, probabilmente pubblicato sull'onda del successo ma sicuramente essenziale per tutti i fan (anche per migliorare la pronuncia del suo cognome!). Hole viene inviato in Australia ad indagare sull'uccisione di una giovane norvegese. L'inizio è coinvolgente, entusiasmante, grazie anche all'accoppiata inedita con un ispettore di polizia aborigeno che ad ogni paragrafo rivela intrigate pagine del suo passato. Successivamente la narrazione si arricchisce di numerose citazioni della cultura aborigena, comparate puntualmente dal protagonista a immagini e tradizioni norvegesi, che un po' ne rallentano il ritmo. Finale abbastanza scontato ma Nesbø riesce comunque a mantenere una buona suspense, tratto caratteristico delle opere successive.
Una lettura comunque molto gradevole e avvincente, sicuramente interessante, un Harry Hole più sorridente e umano, nonostante lo spettro di un brutto passato, di grande empatia con il lettore.

Come in molti hanno già scritto questo è il primo caso di Harry Hole ed arriva in Italia dopo una lunga serie di libri che hanno sviluppato la storia di questo personaggio al punto da potersi anche considerare conclusa. Proprio per questo motivo il pipistrello sembra una lettura molto intrigante per gli appassionati per conoscere le origini dell'ispettore norvegese.
Purtroppo, dopo un inizio lento ma comunque interessante focalizzato sulla cultura aborigena australiana, il caso di omicidio si rivela deludente. Nesbø cerca di giocare la classica partita a poker con il lettore in modo da ingannarlo ma la sua mano è scarsa di personaggi che purtroppo si sarà giocato quasi per intero verso la metà del libro lasciandosi aperte poche alternative. Quando poi l'esito delle indagini sarà inevitabile è proprio il personaggio di Hole a deludere passando da ispettore alle prime armi ad un ingenuo che fa alcune scelte quasi a caso. Un assassino poco credibile e quasi improvvisato vanno a chiudere il quadro su un libro comunque scorrevole ma che difficilmente vi rimarrà impresso in mente.

Esordio un po acerbo per uno scrittore che saprà dare il meglio più avanti con i romanzi successivi, denotati da uno stile e da una maturità che in questo libro non sono ancora presenti o lo sono solo parzialmente. La storia si sviluppa apparentemente senza una direzione precisa e in qualche punto appare un po' forzata, ma non è mai banale né indugia nei cliché, e questo è il punto di forza di questo autore. La lettura é scorrevole e lineare e l'azione si alterna con la riflessione e introspezione, con le miserie da un lato? e dall'altro, le capacità investigative del protagonista decisamente al di sopra della media.

Condivido molte delle recensioni che mi hanno preceduto: non è sicuramente un Jo Nesbo all'altezza della sua fama.
Sicuramente era ancora agli inizi e ha "peccato"per eccesso: il libro è inutilmente lungo, con troppe narrazioni (di culture e miti e storia austrialiana e/o aborigena) e descrizioni, quasi che l'autore volesse renderlo qualcosa di più di un trhiller...
Harry Hole è sicuramente già molto introverso e "dannato" ma non ancora così cinico e disperato come nei libri successivi.
La caccia al colpevole è poco intrigante: Holy fa degli errori veramente imperdonabili, la sua proverbiale intuizione si alterna a incredibile ingenuità e superficialità. E poi si parla poco dei delitti, si indaga poco sui moventi, sono pochi i "possibili" colpevoli e quando alla fine il cattivo viene svelato non c'è alcuna vera sorpresa. C'erano tutti i presupposti per farne un giallo inquietante, con risvolti psicanalitici, ma il risultato non è dei migliori.

Il primo romanzo con protagonista Harry Hole ci fa scoprire un poliziotto trentaduenne con un carattere in formazione e crescita....più sognatore ed idealista rispetto all'Harry scafato dei libri successivi. La trama è intrigante divertente e ricca di colpi di scena. I personaggi caratteristici e descritti con la consueta maestria da Nesbo. Consiglio!!!! Non è un capolavoro, ma nemmeno così deludente come descritto da altri. Mi è piaciuta la ambientazione e la costruzione (iniziale) di un personaggio che verrà perfezionata negli altri libri, ma che già c'è anche in questo esordio. Se fosse stato pubblicato prima dei romanzi successivi, sono sicuro che avrebbe avuto recensioni migliori.

Dalla Norvegia all'Australia : l'ispettore Harry Hole è incaricato di collaborare con la polizia australiana per il presunto assassinio di una giovane norvegese, trasferitasi a Sidney e incappata in un giro di spacciatori e gente poco raccomandabile. Il protagonista si lascia assorbire dall'ambiente, da pericolose amicizie, torna al suo vecchio vizio del bere, s'innamora di un'amica della vittima ; le indagini sono complesse, la collaborazione con un poliziotto aborigeno frutta solo funeste conseguenze . Alla fine un colpo di scena inchioderà un insospettabile serial killer ed un finale sorprendente lascerà tutti col fiato sospeso. Romanzo prolisso, con divagazioni frequenti su miti e leggende del mondo aborigeno australiano, che tendono ad allentare la tensione emotiva. La trama narrativa è comunque ben congegnata e interessante, lo sfondo ambientale di un così lontano continente è ben descritto, con partecipazione e dovizia di particolari.