Il gigante sepolto

Come un vero gioiello, il romanzo è di taglio e caratura eccezionali. L'ambientazione, costantemente slittante fra il reale e l'immaginario, ci introduce in un paesaggio che sembra uscito da dipinti di Vermeer o di Turner, e che nello stesso tempo pare scaturire da sognanti divagazioni della mente. Il fulcro narrativo consiste nella progressiva scoperta e nella rappresentazione del valore della memoria, intesa sia come consapevolezza dell'esistenza di eventi passati, stranamente ma non del tutto sprofondati nell'oblio, sia soprattutto come un nodo imprescindibile che avvince l'Uomo alla propria storia e alla Storia del mondo. Le vicende e l'itinerario dei personaggi - talora figure indistinte che affiorano e poi si rituffano nelle brume (forse reali, forse fantastiche) della Britannia dell'Alto Medioevo - costruiscono una trama emozionante e in alcuni passi solenne; unica e impagabile nella sua originalità. Il fascino intrinseco di questo settimo romanzo di Ishiguro (Premio Nobel per la Letteratura 2017), il suo stile raffinato ma mai artificioso, il lessico inattuale ma del tutto privo di soverchia ricercatezza, lo pongono probabilmente al di sopra di tutti i suoi sei romanzi precedenti e, in ogni caso, ai massimi livelli di invenzione e di scrittura della narrativa contemporanea.

Il più importante consiglio che voglio dare a chiunque si accinga a leggere questo libro è di farlo senza aspettative. L'ho acquistato subito dopo il conferimento del premio Nobel all'autore e sicuramente l'ho letto con occhio più critico del dovuto. E' un romanzo sicuramente piacevole e coinvolgente, risulta molto facile affezionarsi ai due protagonisti ma anche ai personaggi che ruotano loro intorno. A mio parere Ishiguro vince una grande sfida: riuscire a farci entrare nella loro psiche, sebbene siano privi di ricordi. Il lettore infatti non li conosce in virtù del loro passato ma del loro presente. All'inizio difficilmente si riesce a prevedere come si comporteranno poiché non ci è dato sapere come si sono comportati in situazioni simili passate. Solo con lo scorrere delle pagine riaffiorano ricordi confusi e si impara a riconoscere alcuni tratti delle loro personalità. Ho trovato incredibilmente affascinante il finale: per me è stato assolutamente inaspettato e mi ha fatto riflettere sul fatto che un individuo senza passato non è nulla. Il clima è decisamente surreale ma nello stesso tempo tutto è estremamente concreto. Una lettura che è un viaggio, una scoperta, una ricerca. Un romanzo non facile ma per cui vale la pena applicarsi.